Donatella Rettore-Ditonellapiaga e quella battuta sulle suore

“Siamo le più spudorate” dicono senza mezzi termini Donatella Rettore e Ditonellapiaga, che si presentano in gara al prossimo Festival di Sanremo con il brano “Chimica”. Fra corpi che si intrecciano e mani sulle cosce, il pubblico dell’Ariston e soprattutto quello da casa, c’è da scommetterci, batterà le mani. Gli anni ’80 e l’urban, proprio come le due artiste figlie di diverse generazioni, si abbracciano e trovano un equilibrio. A strappare un sorriso, ma potenzialmente anche ad alzare qualche polemica, un pezzo del testo: "Non mi importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente", canta la voce di ‘Kobra’.
L’artista ha voluto spiegare il perché di questo passaggio: “Sono stata cresciuta dalle suore – racconta con il sorriso Rettore – con questa canzone mi sono rifatta di tutto quello che ho subito dal loro. Mi hanno educata con calci in culo e ceffoni, ma anche con morbide carezze. Da loro ho imparato il galateo e ad apparecchiare la tavola, ma ho dimenticato tutto. Ricordo sempre con grande affetto suor Esterina, ma la curia non mi ha più permesso di incontrarla”. Ecco il motivo: “Le avevo chiesto di venire a raccontare la mia infanzia durante una trasmissione, era stata contattata proprio dagli autori del programma. Ma la curia non lo permise. Erano gli anni in cui a ‘Quelli che il calcio’ condotto da Fabio Fazio c’era una suora scalmanata che tifava Lazio. Lei sì, suor Esterina che parla di me in tv no. Mah…”.
A raccontare nel dettaglio il brano è Ditonellapiaga, all’anagrafe Margherita Carducci, 24 anni, che ha da poco pubblicato il suo primo album “Camouflage”: “Il pezzo è molto erotico, sia nella musica che nel testo, con tonalità dance - dice Ditonellapiaga - per me Donatella è sempre stata un punto di riferimento per la sua sensualità e per la sua autoironia. Quando ho scritto ‘Chimica’ in studio, partendo da alcune prove con un arpeggiatore, ho pensato proprio al suo immaginario, concretizzandosi poi la collaborazione si è chiuso un cerchio. Non è vero che la mia generazione non conosce personalità come quella della Rettore: ‘Kobra’, quando le discoteche erano aperte, la ballavamo come se fosse un pezzo scritto oggi. Credo che a unirci ci sia uno stile provocatorio e ironico. Il nostro direttore d’orchestra sarà Fabio Gurian che, come ha chiesto anche Donatella, farà suonare il pezzo in modo più rock”.
Rettore, sotto gli occhialoni, sorride: “A me di Margherita ha parlato molto bene Danno dei Colle Der Fomento”. Bocche cucite sulla cover scelta, ma in partenza erano tante le proposte. “Mi sarebbe piaciuto portare ‘Acida’ dei Prozac+, ‘Per colpa di chi’ di Zucchero oppure ‘Musica ribelle’ di Finardi – svela Rettore – di quest’ultima ho registrato una versione che voglio utilizzare per il mio nuovo album”. E ancora: “All’inizio eravamo partite con l’idea di realizzare una cover di ‘Ti voglio’ della Vanoni”, ricorda Margherita. Un ritorno in gara all'Ariston per Rettore che arriva a 28 anni dall'ultima volta, nel 1994 con "Di notte specialmente". La voce di “Lamette” riavvolge il nastro della storia: "Ho debuttato a Sanremo con poca fortuna, ma poi ho avuto successo all'estero e non ho più pensato al Festival – sottolinea l'artista veneta - in Italia c'erano tante altre trasmissioni dove potevi farti conoscere: Festivalbar, Saint Vincent, Fantastico e c'era il boom delle tv libere. A tenermi lontano da Sanremo sono stati i miei successi nati altrove. A tornare mi ha convinto Enrico Ruggeri. Mi ha detto: ‘In una settimana fai quello che faresti in 7 mesi di promozione'”.