La PFM riparte da "Blade Runner" con ‘Ho sognato pecore elettriche’

Sotto le macchine di Leonardo, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, la PFM ha presentato “Ho Sognato Pecore Elettriche”/“I Dreamed of Electric Sheep”, il nuovo album di inediti, il 20° in uscita. Il disco deve il titolo al famoso romanzo di Philip K. Dick da cui venne tratto "Blade Runner" di Ridley Scott ed uscirà il prossimo 22 ottobre in versione sia italiana che inglese per Inside Out.
Si tratta del secondo album della band con formazione capitanata dal solo duo Franz Di Cioccio e Patrick Djivas, dopo "Emotional tatoos" del 2017: "Siamo due appassionati di fantascienza, e 'Blade runner' e Philip K. Dick da cui è tratto ci hanno indicato un futuro che forse stiamo vivendo adesso", spiega Di Cioccio. "Gli androidi ci sono, sono intorno a noi, sono fatti di carne ed ossa, da chi cerca di influenzare i ragazzi su Internet, ma ce ne sono tante altre. La visione di Philip K. Dick si è rivelata più realistica di quella di Asimov", spiega Djivas. "Questo album è un viaggio intorno a quello che sta succedendo oggi, una sorta di concept e di come i computer stiano invadendo ogni aspetto della nostra vita. 'Concept' vuol dire che le canzoni raccontano una storia dall'inizio alla fine. Ma è un concept anche per capire come sta girando la realtà, per come la vediamo noi: abbiamo la fortuna di essere un gruppo internazionale, di avere visto molte cose suonando all'estero e prima dal lockdown arrivavamo da oltre 100 date in giro per il mondo", racconta Di Cioccio.
L'album esce anche in versione inglese ma, specifica la band, i testi di "I dreamed of electric sheep”, scritti da Marva Marrow, non sono la traduzione letteraria della versione italiana, quanto sfumature diverse di uno stesso concept distopico, spiegano. E la dimensione internazionale è rafforzata ulteriormente dalla partecipazione del leader dei Jethro Tull Ian Anderson e del già chitarrista dei Genesis Steve Hackett, entrambi presenti nel brano “Il respiro del tempo”/”Kindred Souls” . "Per noi è stato un grande piacere: abbiamo conosciuto Anderson suonando con lui a Roma qualche anno fa", racconta Djivas. "Ci siamo trovati immediatamente bene, siamo diventati amici come succede tra musicisti e abbiamo pensato subito a lui. Steve Hackett fa parte della nostra casa discografica, lo sentiamo spesso e abbiamo fatto con lui la crociera dedicata alla musica prog organizzata dagli Yes. Hanno accettato immediatamente e non si sono posti come star, ma hanno lavorato con umiltà facendo esattamente quello che serviva per il brano. I grandi non diventano mai tali per caso".
Tra gli altri ospiti Flavio Premoli (ospite in “Transumanza Jam”) e Luca Zabbini, leader dei Barock Project, chiamato a fornire il proprio contributo a diverse canzoni presenti nella scaletta: "Questa è la nostra vita, condividiamo la musica con chi vuole farla: musica sempre, musica nuova senza guardare troppo al passato", spiega Di Cioccio. "Abbiamo talmente voglia di suonare che abbiamo inserito una jam session finale, che è una cosa che non si fa nei dischi ma solo dal vivo". "Una jam session nel 2021 è una follia, ma è il nostro spirito: ripetere quello che hai già fatto non porta mai a nulla di buono, cambiare sì", chiosa Di Cioccio. Agli ospiti si aggiungono i membri stabili della formazione Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori), Alessandro Scaglione (tastiere, cori), Marco Sfogli (chitarra, cori), Alberto Bravin (tastiere, chitarra, seconda voce).
Ecco, di seguito, la tracklist di “Ho Sognato Pecore Elettriche”:
“Mondi Paralleli”
“Umani Alieni”
“Ombre Amiche”
“La Grande Corsa”
“AtmoSpace”
“Pecore Elettriche”
“Mr. Non lo So”
“Il Respiro del Tempo”
“Transumanza” (bonus track)
“Transumanza Jam” (bonus track)
Questa, invece, quella della versione inglese, “I Dreamed of Electric Sheep”:
“Worlds Beyond”
“Adrenaline Oasis”
“Let Go”
“City Life”
“If I had wings”
“Electric Sheep”
“Daily Heroes”
“Kindred souls”
“Transhumance” (bonus track)
“Transhumance Jam” (bonus track)