Perché non funzionò tra Rick Rubin e gli AC/DC

Rick Rubin, a favore degli ascoltatori del podcast Talk is Jericho, ha ripensato alla strana esperienza della produzione dell'album "Ballbreaker" degli AC/DC nel 1995, dicendo che un momento da "sogno diventato realtà" si era mano a mano dissolto nella delusione.
Il produttore newyorkese, grande fan dei Beatles, aveva paragonato il gruppo australiano niente meno che al quartetto di Liverpool, ciò rese ancora più amaro il fatto che dei disaccordi sul luogo di lavoro abbiano fatto sì che la loro partnership non abbia sviluppato appieno tutto il potenziale che avrebbe dovuto e potuto.
Rick Rubin ha dapprima ricordato come fossero tutti contenti di "Big Gun", una canzone scritta e incisa per il film d'azione 'Last Action Hero' interpretato da Arnold Schwarzenegger, che generò l'idea di fare tutto un album insieme. "Onestamente, è stato strano. Il mio gruppo preferito del post-Beatles erano gli AC/DC e penso che siano la migliore rock band del mondo, di tutti i tempi. Sono una band perfetta anche se non hanno l'ampiezza e la profondità di scrittura dei Beatles. Ma per un rock sincero, gli AC/DC sono la perfezione. Quindi è stato uno scenario da sogno divenuto realtà, devo dire, che è stato un processo difficile".
Ha ammesso di essere sconcertato a raccontare il motivo per cui tutto fu così difficoltoso sin dall'inizio. Partirono a lavorare in uno studio di registrazione di New York che Rubin aveva da sempre voluto usare, e spiega: "Ero emozionato... ma non ha mai suonato bene. Abbiamo fatto un milione di cose cercando di farlo suonare bene, ma nulla ha funzionato. A un certo punto ricordo di aver detto a Malcolm (Young, ndr), una cosa tipo, 'Forse dovremmo solo trasferirci da qualche altra parte?'".
Young però respinse il suggerimento di Rubin, dicendogli che si erano comportati allo stesso modo anche quando avevano lavoravano con il produttore Mutt Lange in Europa. Quindi, continua il racconto Rick: “Restiamo qui; è un ottimo studio. Così siamo rimasti per un altro paio di settimane, allora lui mi disse, 'Sai una cosa, andiamo nello studio che preferisci'. Quindi siamo andati a Los Angeles. in uno studio in cui ho lavorato molto e le cose sono migliorate".
Ma Rubin sentiva in cuor suo che il danno era già stato fatto. "Penso che quelle, non so quante, cinque o sei settimane di tentativi per realizzare l'album in questo spazio dal suono scadente si siano prese gran parte della scintilla o la buona atmosfera, è stato un peccato." Ciò che ha peggiorato ulteriormente le cose fu che "Ballbreaker" vide il ritorno nella band, dopo dodici anni, del batterista Phil Rudd al posto di Chris Slade. Rick Rubin chiude riflettendo su Rudd "pensavo che fosse un componente chiave".