Queen, parla Brian May: ‘Un sequel di ‘Bohemian Rhapsody’? Stiamo valutando, ma…’
“Bohemian Rhapsody”, il biopic del 2018 diretto da Bryan Singer centrato sulla prima parte della carriera dei Queen - quella compresa tra il 1970 e il 1985 - che conquistò nel 2019 quattro premi Oscar (compreso quello per il miglior attore protagonista assegnato a Rami Malek) potrebbe avere un seguito: a rivelarlo è stato lo stesso Brian May nel corso di un botta e risposta con i fan sui social.
“Stiamo valutando, e siamo alla ricerca di idee”, ha spiegato il chitarrista, che insieme al batterista Roger Taylor rappresenta il nucleo originale della formazione un tempo guidata da Freddie Mercury: “Sarà difficile, perché nessuno di poi poteva prevedere il successo che ha avuto. Ma ci stiamo pensando: in ogni caso, dovrà avere un gran copione”.
Costata tra i 50 e i 55 milioni di dollari, la pellicola ha incassato al botteghino oltre 900 milioni, rivelandosi uno dei più grandi successi della stagione e rilanciando il repertorio della band di “We Will Rock You” presso le nuove generazioni: all’inizio della scorso mese di luglio una stima della Companies House, omologo britannico del registro delle imprese, calcolò che la Queen Productions - società partecipata da May, Taylor e John Deacon che gestisce l'eredità artistica e commerciale del gruppo - ha fatturato a settembre 2020 quasi venti milioni di sterline al netto delle tasse a fronte dei poco più di dieci iscritti a bilancio prima dell’uscita del lungometraggio.