T.I. e la moglie accusati di violenza sessuale

Il rapper T.
I. e sua moglie Tameka Cottle, già nel quartetto r'n'b delle Xscape, sono stati accusati da undici donne di violenza sessuale: come riferisce il New York Times, le rivelazioni delle presunte violenze - affiorate in un primo momento sui social network - sono state raccolte dal procuratore federale degli stati di Georgia e California Tyrone A. Blackburn, che ora ha chiesto alle autorità americane di avviare delle indagini per fare chiarezza sui casi. Secondo Blackburn le undici donne che accusano la coppia non si conoscerebbero tra loro, e farebbero riferimento a fatti verificatisi tra il 2005 e il 2018 in luoghi molto distanti tra loro. Quattro donne, in particolare, hanno accusato .Clifford Joseph Harris Jr. - questo il nome all’anagrafe del cantante, nato ad Atlanta nel 1980 - e la coniuge di averle drogate e violentate. Nei memoriali raccolti dal procuratore si farebbe cenno anche a intimidazioni, aggressioni e forme di violenza psicologica esercitata dalla coppia e dal relativo staff nei confronti della vittime.
T.I. e Tameka, dal canto loro, “negano nel modo più fermo possibile queste accuse infondate e ingiustificate”: “Ci aspettiamo che in caso di indagini complete, eque e approfondite tutte queste accuse cadano”, ha fatto sapere una dei legali della coppia, Steve Sadow, secondo il quale le testimonianze “non sono altro che la continuazione di una sordida campagna di estorsione iniziata sui social media e che ora tenta di manipolare la stampa e di abusare del sistema giudiziario”.
Tuttavia Blackburn sembra estremamente determinato: benché al momento le identità delle accusatrici siano tutte coperte da anonimato, il procuratore si è detto pronto - se sollecitato dalle autorità - a consegnare i memoriali delle presunte vittime, tra le quali figurerebbe anche una veterana dell'aeronautica militare USA.
Attivo dalla metà degli anni Novanta, T.I. nel 2010 fu condannato insieme alla moglie a undici mesi di prigione dopo essere stato dichiarato colpevole di possesso di sostanze stupefacenti e violazione della libertà vigilata. Dopo un arresto per aggressione e ubriachezza nel 2018 Harris è tornato all’onore delle cronache giudiziarie lo scorso settembre perché accusato di essere coinvolto in frodi relative la vendita di criptovalute.