Mancha e il suo viaggio tra r&b e funk: il video live per Rockol

“Sono solo solo quando voglio / Fatemi capire cosa c'è di meglio / Di decidere quando lasciare il corpo”, canta Mancha nel singolo “Solo quando voglio” parlando della solitudine e descrivendo il piacere di stare soli.
Il brano è un viaggio tra r&b e funk in cui il cantante, all’anagrafe Leonardo Parmeggiani, classe 1999, racconta la sua personale necessità di distaccarsi ogni tanto da ciò che lo circonda e prendersi cura di sé. Come nella precedente canzone “Crimine”, che ha segnato l’esordio di Mancha, in “Solo quando voglio” il giovane artista cresciuto in provincia di Bologna è sfrontato e diretto, e non ricorre a mezzi termini per esprimere le proprie idee o il proprio stato d’animo e raccontare di sé. Mentre nel suo singolo d’esordio annunciava che “Quello che penso lo scrivo / Quello che scrivo lo canto”, nel suo secondo pezzo Leonardo conferma la sua voglia di proseguire con determinazione nel proprio percorso creativo e, con un atteggiamento che ricorda quello di Frah Quintale, canta: “Per fare musica c'è solo un modo, bene / Io la faccio a modo: bene”. .
I due brani di Mancha, prodotti insieme a Dario Pruneddu, uniscono sonorità che guardano ai generi su cui si basa la cultura musicale di Leonardo, come il jazz, l’hip hop, il soul, e suoni più contemporanei con echi rap. Il modo di suonare, produrre e cantare del cantante cresciuto in provincia di Bologna è delicato, ma allo stesso tempo energico e in un brano come “Solo quando voglio”, per esempio, in cui Mancha racconta di una solitudine scevra da qualsiasi accezione negativa, permette al lato più sfacciato del pezzo di emergere. Per Rockol Leonardo Parmeggiani ha registrato una versione acustica del suo secondo singolo. Ecco il video:
A proposito del brano, che è uscito lo scorso 21 gennaio e che - come raccontato dal cantante - Leonardo ha scritto “più o meno due anni fa”, Mancha ha detto: “‘Solo quando voglio’ è un inno energico alla solitudine. È guardare la solitudine in faccia e dirgli che stai bene con lei, che non ti rende triste, ma anzi ti fa l’effetto contrario. Per questo brano ho infatti voluto contrapporre il concetto della solitudine, comunemente associato a tristezza, malinconia, nostalgia, ecc ad una musica di festa, solare e movimentata. Nella versione originale batteria e contrabbasso fanno uscire il lato più groovy e sfacciato della canzone, mentre i fiati danno quel tocco di presa bene di cui parlavo prima”.