1971: un'annata discograficamente memorabile

Io c'ero, ma non me ne sono accorto.
Nel 1971, intendo.
Avevo da poco compiuto i 17 anni (risparmiatevi i calcoli: sono del 1953) e mi interessavo di musica già da un po'. Ero partito dalla musica leggera italiana, ero passato attraverso i Beatles ed ero approdato a quello che allora si chiamava "pop", e oggi si definisce genericamente "rock". Nel 1968 avevo acquistato il mio primo album a 33 giri (addirittura un doppio, il "White album" dei Beatles) ma le mie scarse finanze non mi permettevano di investire in vinile. Sicchè, intorno al 1969, avevo rispolverato un registratore che girava per casa e che era stato usato, poche volte, a scopo ludico/documentaristico - le solite cose: le voci dei nonni, le poesie recitate da mio fratello più piccolo. Era un Gelosino G600: un oggetto decisamente low low fi, che faceva girare delle bobine di nastro di una decina di centimetri di diametro, utilizzabili sui due lati, per una durata di circa 45 minuti per lato. Un apparecchio lungo circa 30 centimetri, largo 20, e alto 15, in cui le due bobine erano posizionate orizzontalmente anziché verticalmente, come nei Revox, protette da un coperchietto di plastica trasparente che si alzava e si abbassava, con cinque tasti colorati per facilitare l’uso (nero, stop; verde, lettura; bianco, avanti veloce; giallo, indetro veloce; rosso, registrazione) e due rotelline, una per accensione/spegnimento e una per regolare il volume. .

Quando mi ero reso conto che in una di quelle bobine di nastro, vendute a un prezzo piuttosto accessibile anche per le mie scarse finanze, potevano essere contenuti, nella maggior parte dei casi, due 33 giri (uno per ogni lato - duravano 90 minuti complessivi), avevo iniziato compulsivamente a chiedere dischi in prestito ai miei amici più abbienti. Li facevo girare sul radiogrammofono di casa, fornito di piatto giradischi a quattro velocità (16, 33, 45, 78 giri al minuto), e utilizzavo il microfono a filo del Gelosino incollandolo con il nastro adesivo alla reticella protettiva degli altoparlanti del radiogrammofono. Very, very low fi, appunto.
Ed è quello lo strumento con cui, nel 1971, ho registrato i primi due/trecento LP: non solo bulimicamente, ma anche con lo spirito dell'archivista, perché per ogni album che registravo compilavo una scheda con la tracklist e, su appositi quaderni, incollavo le fotocopie delle copertine, e anche quelle dei testi, quando i testi erano riprodotti sulle copertine - avevo iniziato l'Università, nel frattempo, e in facoltà c'era un servizio di fotocopie a prezzo scontato (quelle schede di cartoncino grigio, quei quaderni e quelle bobine, diventate alla fine quasi 500, sono tutti in una grande scatola nel mio magazzino); il registratore invece è su uno scaffale del mio studio, insieme alla mia prima macchina per scrivere - una Olivetti Lettera 22 - e al mio primo computer (un Mac Apple II, di quelli con i floppy disc quadrati).
Ecco: i dischi usciti nel 1971 di cui scriveremo su Rockol - la lista è in fondo all'articolo - li ho ascoltati tutti, ma tutti, per la prima volta mentre li registravo (quindi nell'anno in cui sono usciti, e dal vinile, cosa che nessun altro della redazione di Rockol può rivendicare. Non che sia un merito, eh...). E siccome registravo tutto quello che mi capitava sottomano, dischi appena usciti ma anche dischi risalenti a due, tre, quattro anni prima, non mi sono molto reso conto che il 1971 era un anno speciale, come spiega bene David Hepworth nel prologo al suo libro "1971 - Never a dull moment" (pubblicato in italiano da Sur con il titolo "1971. L’anno d’oro del rock"). E' una nozione che ho consolidato molti anni dopo, in retrospettiva, e con la quale sostanzialmente concordo.
(Anche se per me, che nel 1972 avevo cominciato a lavoricchiare per uno zio, guadagnando così un po' di denaro, l'anno della svolta - musicale - è stato proprio il 1972: quello in cui ho cominciato ad acquistare dischi in vinile.
"The Rise And Fall of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars" di David Bowie, "Machine Head" dei Deep Purple, "Harvest" di Neil Young, "Honky Chateau" di Elton John, "Close To The Edge" degli Yes, "Thick As A Brick" dei Jethro Tull, "Made in Japan" dei Deep Purple, "Transformer" di Lou Reed, "Roxy Music" dei Roxy Music, "School's Out" di Alice Cooper, "Eagles" degli Eagles, "Foxtrot" dei Genesis, "Seventh Sojourn" dei Moody Blues, "Never a Dull Moment" di Rod Stewart, "Catch Bull at Four" di Cat Stevens, "For the Roses" di Joni Mitchell, "Trilogy" di Emerson, Lake & Palmer, "All the Young Dudes" dei Mott the Hoople, "Blue Öyster Cult" dei Blue Öyster Cult, "Octopus" dei Gentle Giant, "No Secrets" di Carly Simon, "666" degli Aphrodite's Child, "Live In Concert With The Edmonton Symphony Orchestra" dei Procol Harum, "Grave new world" degli Strawbs. ma anche roba italiana come "Alessandra" dei Pooh, "Cinquemilaquarantatre" di Mina, "Banco del Mutuo Soccorso" del Banco del Mutuo Soccorso, "Io come io" del Rovescio della Medaglia, "Storia di un minuto" della Premiata Forneria Marconi, "Uomo di pezza" delle Orme.).
Ecco, sono andato fuori tema. Questi, appunto, sono dischi usciti nel 1972. Nel caso, ne scriveremo su Rockol il prossimo anno. Quest'anno scriveremo invece dei dischi che compiono 50 anni nel 2021 (ne abbiamo scelti 50). Cominciando da domani. Man mano che saranno pubblicati, li troverete tutti raccolti qui.
Buona lettura (e buon riascolto!).
Franco Zanetti
Pearl – Janis Joplin
Tapestry – Carole King
Collage – Le Orme
If I Could Only Remember My Name - David Crosby
Aqualung – Jethro Tull
Songs of Love and Hate – Leonard Cohen
Historie de Melody Nelson - Serge Gainsbourg
4 Way Street - Crosby, Stills, Nash & Young
In the Land of Grey and Pink - Caravan
Bravo Pravo - Patty Pravo
L.A. Woman - Doors
Sticky Fingers – Rolling Stones
Concerto Grosso - New Trolls
Ram - Paul e Linda McCartney
What's Going On – Marvin Gaye
Every Picture Tells a Story – Rod Stewart
Man in black - Johnny Cash
Tarkus – Emerson Lake & Palmer
Blue - Joni Mitchell
Formula Tre - Formula Tre
Storie di casa mia – Lucio Dalla
At Fillmore East – Allman Brothers Band
Fireball - Deep Purple
Master of Reality – Black Sabbath
Who's Next – Who
Surf’s up - Beach Boys
Imagine - John Lennon
Electric Warrior – T.Rex
Trafalgar - Bee Gees
Pawn Hearts - Van der Graaf Generator
Opera prima – Pooh
Teaser and the Firecat – Cat Stevens
Meddle - Pink Floyd
Vol. 4 - Lucio Battisti
The Low Spark of High Heeled Boys - Traffic
Cold spring harbor - Billy Joel
Madman Across the Water – Elton John
Led Zeppelin IV - Led Zeppelin
Nursery Cryme – Genesis
Oltre la collina - Mia Martini
Mina - Mina
There's a Riot Goin' On - Sly and the Family Stone
Terra in bocca - i Giganti
Fragile - Yes
Killer - Alice Cooper
Islands - King Crimson
Hunky Dory – David Bowie
I Borghesi - Giorgio Gaber
The Concert for Bangla Desh - Various Artists
America - America