Il Teatro degli Orrori: è scioglimento. Capovilla: 'Un triste epilogo. Inelegante raccontare cosa è accaduto'

Lo scorso ottobre, parlando del decennale di "A sangue freddo", a proposito della pausa discografica de Il Teatro degli Orrori Pierpaolo Capovilla raccontava a Rockol: "Sto lavorando a un disco solista perché credo nel domani del rock. Sul Teatro degli Orrori posso solo dire che i ragazzi sanno che per me quell’esperienza non è una porta chiusa a chiave e che se vorranno tornare a parlare con me, mi troveranno". A distanza di otto mesi, con un post pubblicato sulla bacheca di un gruppo di fan de Il Teatro degli Orrori su Facebook, poi ricondiviso anche sui suoi canali personali, Pierpaolo Capovilla ha ora annunciato lo scioglimento della band nata nel 2005 dall'incontro tra il già cantante degli One Dimensional Man, il batterista Francesco Valente (anche lui negli One Dimensional Man), il chitarrista Gionata Mirai e il bassista Giulio "Ragno" Favero, e diventata uno dei principali punti di riferimento del rock indipendente italiano: "Il Teatro degli Orrori non esiste più". Il post pubblicato da Capovilla sui social lascia intendere che l'epilogo non sia affatto lieto:
"Sono consapevole di avere le mie belle responsabilità, ma in tutta franchezza non credo siano solo le mie che hanno indotto la band verso il triste epilogo. Neanche un po'. Credo altresì sarebbe davvero inelegante da parte mia venirvi a raccontare cosa è accaduto. Non sarebbe che il mio punto di vista, e varrebbe solo in termini personali".
Nello stesso post, Capovilla ha fatto sapere di essere da ormai due anni già al lavoro con una nuova band, "nel solco di ciò che ho fatto nel tempo":
"Nel futuro più prossimo avrete sue notizie e contenuti. La vita continua, e meno male. In questo momento storico è più che mai necessario opporre una resistenza convinta e convincente allo scivolamento autocratico delle condizioni politiche e sociali in cui viviamo. La musica popolare, e il rock, che tutti noi amiamo, non lo determineranno ma possono contribuire ad un cambiamento sociale, nel segno dei valori democratici che ci uniscono e che da sempre ci fanno sentire un po' meno soli e un po' meno inutili. E per favore, se potete e se vorrete, mettete al bando i pettegolezzi, i rumori di corridoio, le insinuazioni. Non servono a niente".