Grandi album da (ri)ascoltare, nel frattempo: 'Completamente sold out' dei Thegiornalisti

Dopo "Completamente sold out", per Tommaso Paradiso, Marco Rissa e Marco Primavera niente sarebbe stato più lo stesso. Questo album nel 2016 segnò un punto di svolta nella storia dei Thegiornalisti, spalancando le porte dei concerti del trio al pubblico "mainstream". Per i fan della prima ora, "Completamente sold out" fu uno shock: più di quanto non lo fosse stato, due anni prima, "Fuoricampo". Per gli hater, fu l'inizio della fine. Per chi non aveva mai sentito parlare dei Thegiornalisti, fu una rivelazione. Se già con l'album del 2014 Paradiso e soci si erano divertiti a mettere da parte le atmosfere do-it-yourself dei primi due lavori ("Vol. 1" e "Vecchio", usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2012) per abbracciare sonorità più pop - pescando a piene mani dai dischi di Venditti, degli Stadio, di Dalla e di Luca Carboni, influenze tutte filtrate dalla scrittura del leader - con "Completamente sold out" il trio alzò ancor di più l'asticella. Sette mesi sarebbero arrivati i primi concerti nei palasport, a Roma e Milano. E nel giro di pochi mesi, complici anche i tormentoni estivi "Pamplona" e "Riccione", i Thegiornalisti si sarebbero ritrovati in cima a tutte le classifiche.
Ecco la recensione che abbiamo pubblicato al tempo della sua uscita e un paio di canzoni per spingervi a riascoltarlo.
Ma quando è successo? Non ce ne siamo neanche accorti: all'improvviso tutti parlano dei Thegiornalisti. Gli amici condividono le canzoni di Tommaso Paradiso e compagni su Facebook e postano le foto dei biglietti dei loro concerti, "Completamente" è diventata una delle hit italiane più trasmesse dalle radio in questo fine 2016. "Fuoricampo" del 2014 aveva provato a catapultare i Thegiornalisti dall'"indie" al pop, dopo i primi due dischi autoprodotti, facendo fare al gruppo un salto "a metà": c'erano buoni spunti, in quel disco, c'era la voglia di aprirsi al successo "pop", "popolare", ma le idee non erano del tutto chiare. Ora arriva "Completamente sold out", quarto album in studio del gruppo romano, quello che potrebbe essere l'album del cambio di rotta decisivo e della definitiva consacrazione "pop" di Tommaso Paradiso e soci.
È proprio il frontman del gruppo a parlare di "Completamente sold out" come di un disco estremamente pop: quelle contenute all'interno del nuovo album dei Thegiornalisti sono canzoni immediate, con melodie accattivanti e ritornelli incisivi. Musicalmente parlando, l'album - prodotto insieme a Matteo Cantaluppi - riprende il synth pop che aveva già caratterizzato "Fuoricampo" e che fa di "Completamente sold out" un disco piacevolmente anni '80 (tra gli strumenti utilizzati c'è anche il Juno, sintetizzatore analogico tipico di quella magica decade), con tutti i riferimenti musicali e culturali di quel periodo lì: c'è il Battisti di "Una donna per amico" (uscito nel '78, è vero, ma lo si può considerare già un album del periodo elettropop anni '80 di Battisti), con quelle melodie irresistibili; c'è l'energia e l'ironia del Vasco di "Bollicine" e "Cosa succede in città"; e ci sono velati richiami ai testi del migliore Venditti. Il tutto, però, con uno sguardo rivolto al pop di oggi, a quello che piace alla gente del 2016: è come se gli M83, uno dei pochi gruppi contemporanei che hanno saputo ricostruire in maniera quasi filologica il suono degli anni '80, incontrassero Battisti, Vasco e Venditti. E poi ci sono i riferimenti cinematografici che, da sempre, sono una delle caratteristiche migliori della scrittura di Tommaso Paradiso: "L'ultimo grido della notte", ad esempio, parla di un'estate particolare, di abbandoni, di nuove amicizie di casini, e sembra quasi una canzone uscita fuori da un film come "Sapore di mare" dei Vanzina piuttosto che "Ferie d'agosto" di Virzì.
È un disco per nostalgici e innamorati, "Completamente sold out": per quelli che non hanno proprio voglia di tenersi, di quelli che non ragionano e si buttano via con niente e forse pure per niente, ma ci credono. Un gran bel disco con dentro tante belle canzoni che non ti fanno sentire solo, che ti bruciano e raccontano: una sorpresa.
(Mattia Marzi)