Nick Cave dispensa consigli a una 16enne italiana
Il cantautore australiano risponde a una fan attraverso il suo sito Red Hand Files.

Nick Cave – che ha recentemente pubblicato il nuovo album “Ghosteen” (leggi qui la nostra recensione) – ha, da qualche tempo, stretto un dialogo molto intimo con i propri fan utilizzando il sito ‘Red Hand Files’ dove risponde alle più disparate domande con riflessioni il più delle volte molto interessanti e rivelatrici.
Nell’ultima ‘chat’ il cantautore australiano risponde a una ragazza italiana di 16 anni che ha delle difficoltà ad accettarsi dal punto di vista fisico e a guardarsi nello specchio. Nick non si tira indietro e dopo aver risposto che non è l’unica persona ad avere questo genere di impedimento racconta di sè:
“La domanda mi ha riportato alla mia adolescenza e alla relazione travagliata che avevo con la mia immagine riflessa e quegli anni da adolescente da incubo vissuto nello specchio spietato. Temo di dire che questa costante autovalutazione non diminuisce in significativamente con l'età, ma diventa più gestibile. Vivo principalmente in hotel in questi giorni, e ogni volta che entro con cautela in un bagno diverso ogni notte, con i suoi specchi angolati e l'illuminazione spietata, sto davanti allo specchio nel mio più indifeso ed esposto, e lo guardo fare il peggio. Mi chiedo spesso quanta miseria ha accumulato uno specchio d'albergo perché ci riflette su ciò che sembra essere il nostro sé essenziale. Ma, naturalmente, ciò che lo specchio proietta non è affatto il nostro vero sé, ma solo il nostro guscio esterno riflesso. Ciò che è praticamente impossibile vedere in uno specchio è che l'essenza stessa della nostra umanità, della nostra vulnerabilità e fragilità, è la cosa più bella che possediamo”.
E continua:
“Ma quelli che non hanno consapevolezza della propria fragilità, che si presentano come troppo sicuri, corazzati e invulnerabili, sacrificano l'essenza di ciò che li rende umani e belli. La vulnerabilità è la cosa che ci consente di connettersi tra loro, di riconoscere negli altri lo stesso disagio che hanno con se stessi e con il loro posto nel mondo. La vulnerabilità è il motore della compassione e può essere un superpotere, una visione speciale che ci consente di vedere il mondo interiore ferito e tremante che la maggior parte di noi possiede”.
Infine consiglia gentilmente a Barbara, questo il nome della ragazza italiana:
“Forse potresti tenere un diario e scrivere. La parola scritta può mettere fine a molti demoni immaginati. Individua le cose che ti riguardano nel mondo e fai sforzi porvi rimedio. Ad ogni costo, prova a coltivare il senso dell'umorismo. Guarda le cose attraverso quel tuo cuore coraggioso. Sii misericordiosa con te stessa. Sii gentile con te stessa. Sii gentile”.

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