Ghost - la recensione di "PREQUELLE"

La giostra dei Ghost dopo la vittoria del Grammy sembrava essere impazzita. Tra tour, singoli di successo e riconoscimenti internazionali, la rottura tra il frontman pontefice e i suoi musicisti mascherati ha portato la misteriosa formazione in tribunale, svelando di fatto nomi e cognomi dei componenti del gruppo. Perso così il fascino dell'anonimato, il leader Tobias Forge ha deciso di allargare i propri orizzonti musicali al decennio per eccellenza del pop, sotto le sembianze del sinistro Cardinal Copia.
La perdita di quella patina nera ha lasciato indietro parte dell'essenza stessa del gruppo, eppure il Cardinale ballerino e la sua congrega, perennemente al di sopra di ogni ragionevole dubbio di autenticità, rivelano di avere le idee chiare sul proprio percorso, forti di una carica invidiabile - seppur grottesca - e, non da ultimo, di un Grammy vinto come miglior metal act.