La storia è parecchio brutta e va va avanti da qualche mese: lo scorso settembre i membri della band polacca death metal Decapitated vennero arrestati negli Stati Unitim a Spokane (Washington), con l'accusa di stupro di una donna al termine di un loro concerto in California. Loro si sono sempre dichiarati innocenti, ma dopo le prime udienze il processo era fissato per l'inizio del 2018,
Kelly Fitzgerald , il pubblico ministero di Spokane County ha presentato ieri, 5 gennaio, una mozione per il ritiro delle accuse, a 11 giorni dal processo. La motivazione è la tutela della vittima. Ha dichiarato il legale;
Ovviamente si tratta di un caso complesso, il cui dibattimento sarebbe durato a lungo. Abbiamo discusso con i suoi avvocati e abbiamo convenuto che per lei la cosa migliore in questo momento è guarire.
Dal canto loro, gli avvocati della band hanno invece fatto notare che nuove prove indebolivano le accuse, basate sulla testimonianza della vittima e sui referti medici raccolti la notte del presunto incidente. Le abrasioni alle ginocchia e agli arti citate come evidenza, secondo i legali sarebbero stati causati da "danza violenta" durante il concerto.
La band è uscita di prigione alla fine del 2017, pagando una cauzione. Ora, potrà tornare in patria già in settimana: Piotrowski, Kieltyka, Lysejko e Wiecek stanno attendendo la restituzione dei passaporti e il via libera definitivo. Tuttavia, quella del pubblico ministero è una rinuncia all'accusa "senza pregiudizi" al processo, ovvero la band potrebbe essere accusata di nuovo in futuro per gli stessi fatti