Tokio Hotel - la recensione di "Dream Machine"

Ancora i Tokio Hotel? Ebbene sì: la band tedesca guidata dal non più androgino cantante Bill Kaulitz torna sulle scene con "Dream machine", disco che arriva a tre anni di distanza dal precedente "Kings of Suburbia". L'album guarda fisso agli anni '80: elettro-rock, synth-pop, dance-pop. Lo abbiamo ascoltato ed ecco cosa ne pensiamo:
Per chi ha seguito passo passo i Tokio Hotel nel corso della loro carriera da "Monsoon" ad oggi, il disco non rappresenterà chissà quale sconvolgimento: in effetti è la logica prosecuzione del precedente "Kings of Suburbia" e dell'EP solista pubblicato da Bill Kaulitz nel 2015 (che riascoltandolo oggi sembra quasi un'anticipazione di questo nuovo disco). Per chi, invece, non sentiva parlare dei Tokio Hotel dai tempi di "Monsoon", può essere una bella rivelazione.