U2, 'Achtung Baby': ricordando il disco col quale Bono e soci vollero tagliare i ponti col passato (2 / 6)
Daniel Lanois e Brian Eno avevano fatto un ottimo lavoro su "Unforgettable fire" e "Joshua Tree", quindi perché non richiamarli a bordo? Quello che serviva era un cambio d'aria, o meglio, di scenario. Chiusi i conti con i Sun Studios e le sale losangeline della Ocean Way Bono e The Edge si chiudono prima in studio a Dublino a scrivere, poi partono coi loro compagni alla volta dell'Europa che più Europa non si può: Berlino. Gli Hansa Studios, per la precisione: quelli della trilogia di Bowie nell'allora città del muro, dove il Thin White Duke trascinò anche Iggy Pop per "The Idiot" e "Lust for Life". Quelli dove i Depeche Mode hanno registrato "Construction Time Again" e "Some Great Reward". C'erano tutti i presupposti perché la cose andassero a meraviglia, ma la strada era ancora lunga e in salita...
Berlino alla fine non si rivelò l'ombelico di un nuovo mondo, ma un posto grigio e deprimente. E in studio del cose non andavano meglio. Le incomprensioni spesso degeneravano in veri e propri litigi. Come quella volta, durante le session per "Mysterious Ways", che Bono esagerò coi consigli a Adam Clayton. Il bassista, stanco di ricevere direttive dal frontman su come eseguire la propria parte, si alzò, staccò la tracolla del proprio strumento e lo piantò nelle mani di Bono: "Dimmi cosa devo suonare e lo suono. Se vuoi fare da solo, accomodati". I quattro amici forse non erano nemmeno così amici, tanto da prendere in considerazione l'ipotesi di chiudere le danze e dire addio al gruppo. Qualcuno, però, stava lavorando nell'ombra per salvare la situazione.