Ornette Coleman, unanimamente considerato la figura di spicco del movimento free jazz, corrente che a partire dagli anni Sessanta ebbe in John Coltrane, Charles Mingus e Sun Ra alcuni di suoi esponenti maggiori, è morto oggi a New York all'età di 85 anni: stando ai primi lanci delle agenzie internazionali, all'artista sarebbe stato fatale un infarto, che l'avrebbe colto nella sua abitazione di Manhattan.
Noto per le sue parti di sax alto e soprano, ma attivo anche a tromba e violino, Coleman iscrisse il suo nome nella leggenda come bandleader, debuttando nel '58 con "Something else!!!!" ma raggiungendo la fama due dischi e un anno dopo con "The shape of jazz to come", considerato universalmente una delle pietre miliari del jazz d'avanguardia: titolare di oltre cinquanta pubblicazioni ufficiali - tra le quali "Live in Milano" del 1968 - l'artista fu anche protagonista di numeose collaborazioni, sia con colleghi jazzisti - come, ad esempio, Charlie Haden, con il quale collaborò nel '76 per "Closeness" - quando con nomi maggiormente legati all'ambito rock. Nel '70 fu ospite dei coniugi Lennon per "Yoko Ono/Plastic Ono Band", suonando la tromba (accompagnato sempre da Haden, al basso, su "AOS"), mentre nel 2003 prestò il suo sax alto a Lou Reed per "Guilty", brano inserito nell'album "The raven".