B.B. King, le figlie insistono: 'E' stato avvelenato'. L'avvocato della manager: 'Accuse ridicole'

Continua senza tregua - a quattro giorni dalla sepoltura, che avrà luogo a Indianola, Mississippi, il prossimo 30 maggio - il duello (per il momento solo mezzo stampa) tra parte degli eredi naturali di B.B. King, nella fattispecie cinque delle figlie avute dal re del blues nel corso degli anni, e LaVerne Toney, da 39 anni manager della leggenda delle dodici battute indicata dall'artista come sua unica esecutrice testamentaria: a parlare alla Associated Press è stata Patty King, una delle familiari del bluesman, che nel raccontare gli ultimi giorni di vita del padre ha mosso accuse pesantissime alla sua storica collaboratrice e al relativo entourage. Senza troppe allusioni, la donna avrebbe descritto la scomparsa del genitore come indotta dagli elementi del suo staff:
"Credo che mio padre sia stato avvelenato e che sia stata lei [la Toney] a somministrargli sostanze estranee. Mio padre è stato assassinato"
Alle esternazioni della figlia di King ha risposto - sempre alla Associated Press - il legale della manager, bollando come "ridicole" le accuse, e poi la Toney stessa, che non si è dimostrata molto preoccupata della mossa della donna:
"[Le figlie] stanno facendo denunce in continuazione: qual è la novità?"
Per il momento, a fare fede, sono gli atti ufficiali delle autorità. La scorsa domenica, 24 maggio, è stata condotta l'autopsia sulla salma dell'artista: benché per gli esiti degli esami post-mortem si debba attendere ancora otto settimane, la polizia di Las Vegas non ha aperto alcun fascicolo - in mancanza di prove che possano lasciare supporre il contrario - per l'avvio di un'indagine per omicidio, autorizzando l'imbalsamazione del corpo.