Arrivando dall'Arizona, i Calexico conoscono bene il sole. Ma quello che hanno messo in copertina del loro nuovo album "Edge of the sun", in uscita il prossimo 13 aprile, è un sole scuro, che gioca sui contrasti. Un sole visto al suo limite, appunto: una condizione che la band di Tucson racconta spesso: limiti, confini, "border", tra paesi (quello con il Messico, a pochi chilometri dalla loro città di origine), e tra relazioni.
Il nuovo album è stato inciso dall'altra parte del confine: "E’ sempre bello andare in giro: 'Algiers" l’abbiamo inciso a New Orleans, questo l’abbiamo inciso a Mexico City: è stata un’idea del nostro tastierista Sergio Mendoza, che è di lì. Lì siamo andati a scrivere, e i demo che abbiamo realizzati erano così buoni che li abbiamo tenuti in larga parte, facendo solo qualche overdub", ci racconta Joey Burns.
Come vi abbiamo anticipato qualche settimana fa, abbiamo avuto Burns e Convertino in redazione per uno dei nostri "Live@Rockol" - oltre alle cover degli Smiths che vi abbiamo già proposto (e che potete rivedere qua in fondo), ci hanno suonato due brani dal nuovo album, "Falling from the sky" e "Moon never rises". E' uno dei loro dischi più vari, ci spiegano, e ogni canzone ha un ospite, dai Band Of Horses, Neko Case, Iron & Wine.
Le versioni che hanno proposto in redazione sono invece più essenziali, voce e rullante, con la consueta classe. La versione completa della band si potrà invece vedere a Milano il 23 aprile al Fabrique.
Ecco invece l'esibizione del gruppo ribattezzado Smithsexico, o Manchesterexico: "Bigmouth strikes again", e una versione improvvisata e corale con tutta la redazione di "There is a light that never goes out".