Wendy Starland ha vinto la causa intentata contro l'ex manager di Lady Gaga, Rob Fusari, ottenendo da un giudice un risarcimento danni complessivo di 7,3 milioni di dollari.
La storia iniziò nel 2005, quando Rob Fusari chiese a Wendy Starland di aiutarla a trovare "l'equivalente femmina, con meno di 25 anni, del cantante degli Strokes". Fu la Starland a presentare Stefani Germanotta, non ancora Lady Gaga, a Fusari: "Sono andata a vedere almeno cinquanta concerti e ho passato giorni e giorni su Internet per trovare un'artista che corrispondesse a quella richiesta, prima di presentare Stefani a Fusari - avevo scelto lei, ed è l'unica che gli ho portato" spiega la Starland, che nella causa ha sostenuto di aver ricevuto la promessa da Fusari che gli eventuali profitti sarebbero stati spartiti al cinquanta per cento. "Rob ha promesso più volte che avrebbe rispettato l'accordo, poi ha cercato di modificarne i termini fra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 - cosa che mi lasciò stupefatta".
La causa fu intentata nel 2010: la giuria che ha deliberato ha riconosciuto le ragioni della Starland, assegnandole un risarcimento danni pari alla metà della somma approssimativamente guadagnata da Fusari nel corso della durata del suo rapporto professionale con Lady Gaga (10,8 milioni di dollari) e alla metà della somma che Fusari continuerà a guadagnare da quel rapporto, ora cessato, nei prossimi anni; inoltre ha deciso che Fusari dovrà versare alla Starland un forfait di 900.000 dollari. Lady Gaga ha testimoniato nel corso del processo, dichiarando di conoscere e ricordare le modalità dell'accordo fra le due parti in causa.
Val la pena ricordare che nel 2010 Rob Fusari ha fatto causa a Lady Gaga per 30,5 milioni di dollari, e che a sua volta Gaga fece causa a Fusari: poi i due trovarono un accordo extragiudiziale.
Ovviamente la Starland è soddisfatta della decisione della giuria, ed ora intende dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di cantante-produttrice-autrice-talent scout: ha appena finito di registrare un album con la produzione di Ivo Moring, "ha un sound rock da stadio senza precedenti per un'artista donna" dice entusiasta la Starland, che ne ha diffuso un'anticipazione.
In effetti fra "Home" e "In the name of love" degli U2 sembra di sentire più di qualche analogia...