Addio a Elliott Smith (23 ottobre 2003)
Per alcune ore, ieri, dopo la notizia della morte di Elliott Smith, si era creduto ad un tragico errore di persona. Invece è arrivata la conferma: il corpo trovato da una donna a Silverlake, Los Angeles, è proprio quello del cantautore. Smith, 34 anni, vero nome Steven Paul Smith, si sarebbe tolto la vita con una singola coltellata; la polizia tuttavia sta ancora investigando il caso, e "non sono escluse altre possibilità". In Europa era stato il New Musical Express a scoprire, o meglio a riscoprire, l'artista dal bicchiere facile; in particolare, l'NME gli aveva dedicato ampi servizi il 29 agosto ed il 5 dicembre 1998, tornando ad occuparsene nel numero del 1° maggio 1999. Ma anche negli States i media musicali ne avevano parlato. Ricordiamo ad esempio un articolo sul numero del 3 settembre '98 di Rolling Stone ed uno su quello del settembre dello stesso anno di Spin. Lo stesso Spin lo pose al secondo posto tra gli "artisti migliori del 1998", mentre di lui avevano cantato le lodi anche Alternative Press ed il Los Angeles Times. Ultimo di una genia di hobo atipici, maudit con senso dell'ironia, Elliott era un "loser" di grande classe che tra il '94 ed il '97 aveva pubblicato tre album su etichette indie ed aveva raggiunto una certa notorietà solo nel '98 col disco "XO". Nel '99, l'anno prima della pubblicazione di "Figure 8", si era trasferito a Los Angeles. Preferiamo non concludere con la solita frase di circostanza: "con lui la musica perde…"; lo ricorderemo con un sorriso di quelli destinati ai poeti, perché lui era davvero un poeta.
Per alcune ore, ieri, dopo la notizia della morte di Elliott Smith, si era creduto ad un tragico errore di persona. Invece è arrivata la conferma: il corpo trovato da una donna a Silverlake, Los Angeles, è proprio quello del cantautore. Smith, 34 anni, vero nome Steven Paul Smith, si sarebbe tolto la vita con una singola coltellata; la polizia tuttavia sta ancora investigando il caso, e "non sono escluse altre possibilità". In Europa era stato il New Musical Express a scoprire, o meglio a riscoprire, l'artista dal bicchiere facile; in particolare, l'NME gli aveva dedicato ampi servizi il 29 agosto ed il 5 dicembre 1998, tornando ad occuparsene nel numero del 1° maggio 1999. Ma anche negli States i media musicali ne avevano parlato. Ricordiamo ad esempio un articolo sul numero del 3 settembre '98 di Rolling Stone ed uno su quello del settembre dello stesso anno di Spin. Lo stesso Spin lo pose al secondo posto tra gli "artisti migliori del 1998", mentre di lui avevano cantato le lodi anche Alternative Press ed il Los Angeles Times. Ultimo di una genia di hobo atipici, maudit con senso dell'ironia, Elliott era un "loser" di grande classe che tra il '94 ed il '97 aveva pubblicato tre album su etichette indie ed aveva raggiunto una certa notorietà solo nel '98 col disco "XO". Nel '99, l'anno prima della pubblicazione di "Figure 8", si era trasferito a Los Angeles. Preferiamo non concludere con la solita frase di circostanza: "con lui la musica perde…"; lo ricorderemo con un sorriso di quelli destinati ai poeti, perché lui era davvero un poeta.
Schede: