Pharrell Williams, la svolta: 'Niente rap nel mio prossimo disco solista'

Probabilmente molti suoi colleghi - anche nostri connazionali - non saranno d'accordo, ma a folgorare Pharrell Williams sulla via della canzone tradizionale (nel senso più lato del termine) non è stata (solo) un'improvvisa illuminazione artistica o l'ottimo riscontro delle recenti prestazioni da vocalist "convenzionale" su "Random access memories" dei Daft Punk o "Blurred lines" di Robin Thicke, ma un ragionamento al limite della prosaicità: arrivati alla soglia dei quarant'anni, è ancora possibile fare rap e essere credibili?
"Ho qualcosa per le mani, e non ho intenzione di rapparci sopra", ha spiegato il polistrumentista e produttore al magazine Complex, la cui ultima prova in proprio, il pluririmandato "In my mind" risale al 2006: "E' diverso, adesso.
Allora avevo trent'anni, adesso ne ho quaranta. C'è differenza tra avere trenta e quarant'anni, e adesso non rappo più".