
Il chitarrista degli Anthrax, Scott Ian, la prossima primavera si imbarcherà in un minitour inglese in cui si darà allo spoken word: esatto, non suonerà, ma parlerà e racconterà storie della sua vita e dei 32 anni passati sui palchi di tutto il mondo con una delle band seminali per il thrash metal.
Il tour si chiama "Speaking words", è composto - almeno al momento - da 16 date ed è patrocinato dal magazine Metal Hammer.
La decisione di lanciarsi in questa nuova esperienza è stata facilitata da quello che sembrava essere un evento destinato a restare unico, ossia uno show di spoken word di Ian tenuto lo scorso mese a Londra. L'esperienza, però, è stata così positiva che il chitarrista ha deciso di ripeterla.
"E' una cosa che ho sempre desiderato fare e ho sempre tentato di capire come potevo farla accadere" spiega Scott. "Ho visto Henry Rollins farlo per anni; sono andato a sentirlo, credo, durante il suo primo tour. Sono un grande fan della sua musica e all'epoca avevo letto tutti i suoi libri, per cui sapevo che aveva un suo punto di vista, aveva cose da raccontare e lo faceva molto bene. Ho sempre voluto farlo e finalmente, quest'anno, me ne danno l'opportunità. [...] Ho fatto uno show da solo a Londra e mi sono divertito moltissimo, così ho iniziato a chiedere 'Posso farne altri? Come possiamo procedere?'; il management è venuto da me dicendomi 'C'è molto interesse per questa cosa. Vuoi fare un tour?'. E io ho detto subito: 'Dove devo firmare? Troviamo il momento giusto e partiamo!'".
Stando a Scott il suo spoken word è molto spontaneo e non ha alcun copione preparato: lui racconta semplicemente aneddoti della sua vita da musicista. "Non sono uno che sa scrivere battute, né un comico, ma so che la mia vita - per molti aspetti - è stata molto ridicola. Ho passato gli ultimi 32 anni in un gruppo metal e ho tantissime storie da raccontare, che siano cose che ho fatto, persone che ho incontrato, cose che ho sentito dire da altri... [...] mi capita spesso di stare in un locale con gli amici e, siccome quasi tutti sono nel mio stesso campo, ci raccontiamo storie a vicenda e ci ammazziamo dal ridere: ho sempre pensato che la gente vorrebbe sentirle. [...] Quindi parlerò di questo: tutte le stronzate che mi sono capitate nella vita".