04/05/2002
FIMI: ‘Boicotteremo Sanremo’

Solo il “Corriere della Sera”, e confinandola nelle 13 righe di un “flash”, riprende la notizia della minaccia di boicottaggio che la FIMI ha lanciato contro la prossima edizione del Festival di Sanremo. Baudo replica: “Faremo un incontro prima dell’estate”.
Segnatevi la data del 3 maggio. Così, quando nel 2003 tornerà, implacabile e immutabile, il Festival di Sanremo, potrete ricordare le tonitruanti esternazioni di ieri dell’industria discografica (“nuova formula, altrimenti non andremo al Festival!”) e confrontarle con la realtà dei fatti. Mancano circa dieci mesi alla prossima edizione della manifestazione, e la FIMI si comporta come quel cavaliere decapitato dell’ “Orlando innamorato” di Francesco Berni: “Andava combattendo, ed era morto”. Nel marasma, mette nello stesso mazzo il Festival, la promozione della musica italiana all’estero e (guarda, guarda...) i Music Awards, l’infelice iniziativa che lo scorso anno non ha trovato uno straccio di televisione che volesse trasmetterla. “Da quando si sono insediati, i nuovi vertici RAI non si sono fatti sentire con noi” si lagnano alla FIMI: eh già, immaginiamo che non abbiano avuto finora altre cose più importanti da fare.
Avete in mente quelli che gridano: “tenetemi sennò lo picchio!”? ecco, è uguale: la FIMI alza la voce sperando di fare spavento, e invece fa ridere; se davvero avesse intenzione di boicottare Sanremo, dovrebbe farlo e basta, anziché prometterlo sperando che qualcuno le dica “ma su, cara, perché fai così?” per farle cambiare idea. E in questo modo riesce persino a farsi bacchettare da Baudo, che dice parole assolutamente condivisibili:
"Le colpe della discografia non sono della Rai. Gli spazi televisivi per la musica riguardano tutte le emittenti, non solo la Rai. Non è che si può pensare che la Rai risolva i problemi della discografia che sono mondiali e seri. Prima di tutto occorre tornare a fare dei buoni dischi, che non contengano un solo pezzo buono, come purtroppo spesso oggi accade".
Congratulazioni alla FIMI: un’altra buona occasione perduta per stare zitti, e lavorare.
(fz)
Segnatevi la data del 3 maggio. Così, quando nel 2003 tornerà, implacabile e immutabile, il Festival di Sanremo, potrete ricordare le tonitruanti esternazioni di ieri dell’industria discografica (“nuova formula, altrimenti non andremo al Festival!”) e confrontarle con la realtà dei fatti. Mancano circa dieci mesi alla prossima edizione della manifestazione, e la FIMI si comporta come quel cavaliere decapitato dell’ “Orlando innamorato” di Francesco Berni: “Andava combattendo, ed era morto”. Nel marasma, mette nello stesso mazzo il Festival, la promozione della musica italiana all’estero e (guarda, guarda...) i Music Awards, l’infelice iniziativa che lo scorso anno non ha trovato uno straccio di televisione che volesse trasmetterla. “Da quando si sono insediati, i nuovi vertici RAI non si sono fatti sentire con noi” si lagnano alla FIMI: eh già, immaginiamo che non abbiano avuto finora altre cose più importanti da fare.
Avete in mente quelli che gridano: “tenetemi sennò lo picchio!”? ecco, è uguale: la FIMI alza la voce sperando di fare spavento, e invece fa ridere; se davvero avesse intenzione di boicottare Sanremo, dovrebbe farlo e basta, anziché prometterlo sperando che qualcuno le dica “ma su, cara, perché fai così?” per farle cambiare idea. E in questo modo riesce persino a farsi bacchettare da Baudo, che dice parole assolutamente condivisibili:
"Le colpe della discografia non sono della Rai. Gli spazi televisivi per la musica riguardano tutte le emittenti, non solo la Rai. Non è che si può pensare che la Rai risolva i problemi della discografia che sono mondiali e seri. Prima di tutto occorre tornare a fare dei buoni dischi, che non contengano un solo pezzo buono, come purtroppo spesso oggi accade".
Congratulazioni alla FIMI: un’altra buona occasione perduta per stare zitti, e lavorare.
(fz)
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