Peppino Di Capri prende posizione riguardo al costo dei cd, secondo lui troppo elevato a causa di una poco oculata gestione da parte delle case discografiche. Il cantante campano prende come esempio il collega Eros Ramazzotti, che "per incidere un disco va a Los Angeles e spende due miliardi. Poi per produrlo e lanciarlo ne spende altrettanti e allora deve vendere un milione di copie per rientrare dalle spese. Perchè andare a incidere all'estero quando da noi le buone sale d'incisione non mancano?". Durante la presentazione del suo concerto di Ferragosto a Napoli (con ingresso gratuito), Di Capri ha attribuito le responsabilità di una stasi del mercato discografico all'eccessivo prezzo dei cd. "Qualcuno mi spieghi - ha detto l'artista - perchè si impone un prezzo di circa 40.000 lire quando un cd vuoto costa poche migliaia di lire?"
Secondo quanto riporta l'Ansa, Peppino ha messo il dito anche nella piaga della pirateria e di un rapporto non più genuino fra case discografiche e le emittenti radiofoniche, "condizionate nella messa in onda dei brani dal rapporto rapporto con le multinazionali del disco".
Secondo quanto riporta l'Ansa, Peppino ha messo il dito anche nella piaga della pirateria e di un rapporto non più genuino fra case discografiche e le emittenti radiofoniche, "condizionate nella messa in onda dei brani dal rapporto rapporto con le multinazionali del disco".
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