
Il nome di Noel Gallagher effettivamente aveva girato quando, prima dell'inizio dell'attuale serie dell'edizione britannica di "X Factor", si stava cercando un rimpiazzo per i giudici Simon Cowell, Dannii Minogue e Cheryl Cole. I tre sono poi stati sostituiti, senza grandi scossoni, da Gary Barlow, Kelly Rowland e Tulisa Contostavlos mentre il solo anello di congiunzione con le passate edizoni è rimasto Louis Walsh. La firma dell'ex Oasis sulla trasmissione che in Gran Bretagna è iniziata nel settembre 2004 veniva data con altre, più o meno fantasiose ed esagerate. E lui zitto. Poi, appunto con la conferma dei nuovi giudici, della vicenda non si parlò più e sembrò la solita boutade dei tabloid del Regno Unito. Oggi, sorpresa: era tutto vero. A Noel chiesero effettivamente di partecipare ad "X Factor", e per di più gli offrirono 1 milione di sterline; la cifra, al cambio, corrisponde a 1.149.000 euro. L'artista, rifiutando la somma che gli sarebbe stata servita su un piatto d'argento da Simon Cowell, il boss della trasmissione, pensò che non se la sarebbe sentita di criticare i poveri speranzosi alla ricerca di un posto al sole.
E ha azzardato una possibile scenetta: "Ma ci pensi che ca**o poteva venire fuori? Sono lì nel giardino di casa mia e spunta una cameriera grassa di Bradford, che sta lì tra i miei narcisi e canta 'Flying without wings'. Mi verrebbe da dire una cosa del tipo: che canzone di mer*a, hai il culo grasso, togliti dalle palle". Noel ha poi elogiato Cowell, s'intende dopo averlo sbeffeggiato. "Sa benissimo che le cose che fa non hanno un ca**o a che vedere con la musica", ha detto. "'X Factor' è una soap. Però lui è bravissimo e non fa finta che sia una cosa diversa da una soap". Il musicista ha in pubblicazione il suo primo album solista "Noel Gallagher's high flying birds". Il disco esce commercialmente in tre differenti versioni: deluxe CD/DVD con filmati dei dietro-le-quinte tratti dal documentario “It’s never too late to be what U might have been”; in formato standard; in LP/vinile.