
John Lennon avrebbe abbandonato le sue idee di sinistra e nel 1980 avrebbe votato per Ronald Reagan se gli fosse stato concesso di votare negli USA. L'ha riferito Fred Seaman, ex assistente personale dell'ex Beatle dal 1979 fino al giorno -8 dicembre 1980- del suo assassinio. Le sensazionali rivelazioni di Seaman sono state da lui espresse, riportano Jam e NME, all'interno del nuovo documentario "Beatles stories". Il personal assistant ha affermato che John era ormai imbarazzato dalle sue "vecchie" prese di posizione radicali. "Lennon mi fece chiaramente capire che, se fosse stato americano, avrebbe votato per Reagan (il repubblicano conservatore che fu presidente degli USA dal 1981 al 1989) perché disprezzava Carter", ha detto. "Reagan l'aveva conosciuto ad un evento sportivo durante gli anni Settanta. Reagan era stato il tipo che aveva ordinato ai soldati di dare la caccia ai pacifisti di Berkeley, forse John di questa cosa se ne era dimenticato. Espresse il suo supporto per Reagan, cosa che mi scioccò. Vidi inoltre John imbarcarsi in un litigio verbale davvero brutale con mio zio, che era un vecchio comunista. Mi risultò palese che aveva cambiato completamente idee rispetto a quelle che professava prima. Nel 1979 e nel 1980 era una persona molto differente da quella che era stata quando compose 'Imagine'".
Pochi giorni fa una copia di "Double fantasy" autografata da John Lennon poche ore prima d'essere assassinato è stata venduta per l'equivalente di 27.300 euro. L'ex Beatle firmò l'esemplare dell'LP durante un'intervista radiofonica l'8 dicembre 1980; più tardi fu falciato dallo squilibrato Mark Chapman all'entrata del Dakota, il palazzo di New York in cui abitava con Yoko Ono.