Nuove classifiche USA: la compilation ‘Now…’ domina ancora, bene Britney, risorge Sting. La sorpresa del rapper Big L
E’ ancora una volta, e si tratta della terza di seguito, la compilation “Now that’s what I call music! 4” a guardare dall’alto le classifiche statunitensi.
Il disco, che contiene vari successi del momento, rimane primo con altre 240.000 copie vendute. “Oops!…I did it again” di Britney Spears dimostra un potere di tenuta alla distanza davvero molto buono e si riconferma in seconda posizione. Sale il rapper Nelly, ora terzo con “Country grammar”. Rispettivamente sui numeri 4 e 5 “The Marshall Mathers LP” di Eminem e l’ex regina “No strings attached” degli ‘N Sync. Seguono i Creed, i quali hanno appena perso il bassista, in sesta posizione con “Human clay” ed i Papa Roach, settimi con “Infest”. All’ottavo posto c’è “Better life” dei 3 Doors Down, al nono la colonna sonora di “The nutty professor II. The Klumps” ed al decimo Sting con “Brand new day”, mai così in alto da mesi e mesi. “Brand new day” deve probabilmente la propria resurrezione (è infatti “vecchio” di 45 settimane) alla forza del singolo “Desert rose”, piuttosto “pompato” dalle radio USA. Ma la sorpresa della settimana è quella del rapper underground Big L. Lamont Coleman, questo il suo vero nome, venne assassinato ad Harlem il 15 febbraio 1999. Poco prima della sua morte aveva completato l’album “The big picture”, che peraltro contiene un “intervento” di un altro rapper andato ad aumentare il numero del mondo dei più, Tupac Shakur. Ora “The big picture”, con 75.000 copie vendute, entra in classifica al tredicesimo posto. Piuttosto deludente l’arrivo nelle charts del nuovo ed omonimo dei Rancid, che vende 23.300 copie ma si blocca al numero 68.