"Non volevo che questo fosse il solito disco con 12 canzoni senza un filo conduttore. Così, ho chiamato Bob Ezrin, con cui avevo lavorato per i miei vecchi album tematici. Gli ho spiegato la mia idea di descrivere questo mondo apocalittico, e lui mi ha detto: 'Voglio farlo assolutamente, ma devi promettermi che lo faremo davvero brutale'". Così, a sei anni da "The last temptation", è nato un disco ispirato dalla barbarie quotidiana di un "Brutal planet". "Stavo guardando la CNN a casa mia, ed è passata una notizia su 300.000 persone mutilate a colpi di machete in Africa. E mentre lo speaker con indifferenza si preparava a passare a un'altra notizia, ed io mi preparavo a cambiare canale, un pensiero mi ha colpito: 300.000 persone. Mutilate a colpi di machete. Succedesse in Arizona o in Italia, sarebbe un fatto su cui riflettere per un secolo. Ma succede in Africa, e la gente pensa sia un altro pianeta. Invece è questo, brutale pianeta". Così il veterano rocker spiega la genesi del suo nuovo disco, dalle sonorità durissime e dai testi pessimisti - come è pessimista Alice Cooper. "Io, come Vincent Furnier, sono ottimista, grazie al mio background cristiano. Ma scrivo canzoni per un personaggio che si chiama Alice Cooper, che è molto pessimista, e vuole avvertire la gente che se vuole andare in una certa direzione, deve assumersene le responsabilità". Durante un'intervista che Rockol proporrà nei prossimi giorni in versione completa - nel corso della quale l'autore di "School's out" si è confermato uno dei più intelligenti ed interessanti rocker di sempre - il cantante ha anche spiegato come sarà il suo show, che purtroppo per ora non annovera date italiane. Da sempre un fan del rock "teatrale" ("per questo stimo Slipknot, Rob Zombie, e anche Marilyn Manson, anche se non condivido le sue pose da anticristo"), Cooper intende dividere lo spettacolo di "Brutal planet" in due parti. "Nella prima, i fans verranno chiusi a chiave nel teatro, e verrà loro mostrato il futuro in tutti i suoi aspetti negativi, con l'uomo reso poco più che una larva dalla tecnologia e dalla decadenza della società; non mancherà la cara vecchia ghigliottina: l'ho recuperata dalla Rock'n'roll Hall of Fame... La seconda parte invece sarà liberatoria, una festa, con tutti i vecchi pezzi. Voglio far riflettere la gente, ma in ogni caso sono un intrattenitore, non un filosofo".
Nei prossimi giorni Rockol pubblicherà per intero l'intervista esclusiva con Alice Cooper.
Nei prossimi giorni Rockol pubblicherà per intero l'intervista esclusiva con Alice Cooper.
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