Ian Anderson, disco solista con omaggio a Eltsin

Il 6 marzo uscirà "The secret language of birds", terzo album solista di Ian Anderson.
Sarà un disco dai toni prevalentemente acustici: «Avevo sempre evitato di fare dischi come questo perché la gente li avrebbe ascoltati pensando alla storia dei Jethro Tull, ma stavolta ho deciso di fare quello che - credo - i fans si aspettano da me. Si tratta più che altro di me, in studio, che faccio le mie piccole private cose con qualche musicista che ogni tanto interviene a decorare il prodotto». Le canzoni vengono presentate come quadretti; Anderson dice che molte di esse sono ispirate dalle opere di pittori - e annuncia una copertina sontuosa da parte di Bogdan Zarkowski. Un pezzo è dedicato all’ex leader russo, "Boris dancing". «Avevo visto Eltsin alla CNN mentre ballava goffamente musica rock nel tentativo di accattivarsi i voti dei giovani. Due giorni dopo ha avuto un attacco cardiaco. Il ritmo della canzone è soggetto a diversi strappi, un po’ come il ballo di Eltsin». Meritano segnalazione anche "Set aside", che parla di politiche agricole e della depressione dei contadini («Temo che non colpirà l’immaginazione dei nostri amici in Nordamerica», ammette il cantante) e "The habanero reel", ode a un peperoncino portentoso. Anderson sta organizzando un breve tour acustico da solo, in attesa di alcune date europee con i Jethro Tull; in programma anche un viaggio in Venezuela, per un concerto con la Caracas Symphony Orchestra. .