Si esibiranno questa sera, come spalla al concerto dei Muse, i Kasabian, gruppo inglese capitanato da Tom Meighan, voce, e Sergio Pizzorno, chitarra, insieme dal 1999, quando i due frequentavano ancora le scuole superiori. Il loro ultimo album è "West Ryder Pauper Lunatic Asylum", titolo singolare per un album fuori dai soliti schemi dei Kasabian: "Il titolo che abbiamo scelto è singolare come lo è questo album. Il 'West Rider Pauper Lunatic Asylum' è un vecchio manicomio che sta nello Yorkshire, presso il quale venivano internati i malati di mente poveri, che non potevano permettersi altre cure. Rispecchia perfettamentamente questo disco, che vuole essere una sorta di rifugio mentale, soprattuto per noi. Anche la copertina richiama il diciannovesimo secolo, ci ritrae imprigionati in una vecchia struttura carceraria, per rappresentare un po' il senso di oppressione che talvolta uno si sente addosso", afferma Meighan. "Prendiamo sempre spunto dalla nostra vita e da ciò che ci accade attorno, la vita è musica e viceversa. Come per esempio 'Fire' parla di quella sensazione che provi quando c'è qualcosa che ti infiamma, ti infervora. Non c'è un tema ben preciso nell'album, ognuno può vedere ciò che vuole dentro questo lavoro, ascoltando le canzoni e guardando la copertina, non ci sentiamo di imporre nulla. D'altra parte il nostro approccio alla musica è senpre lo stesso, da quando abbiamo cominciato. Facciamo ciò che ci piace e che ci fa star bene, non siamo di certo un prodotto commercilae come tanti", dice Pizzorno. I due artisti hanno idee molto precise su ciò che gradiscono o meno della scena musicale della loro Patria: "La scena musicale inglese è a dir poco bizzarra, e soprattutto monotematica. Ora dominano il pop e la dance, che sono i generi che vanno per la maggiore anche in Europa. L'indie e e il rock sono snobbati, si sta perdendo il gusto di fare buona musica suonata. Se dovessimo parlare di qualche gruppo nuovo che attira la nostra attenzione, ci rivolgeremmo alla scena d'Oltreoceano, in particolar modo a quella australiana. Speriamo che i tempi cambino", sostiene la band. Per quanto riguarda l'esibizione di questa sera a San Siro, i Kasabian sono elittrizzati e onorati di dividere il palco con i Muse: "Il concerto di stasera è davvero importante per noi, aprire iil live dei Muse è un onore, sono uno dei gruppi che stimiamo di più. Suonare a San Siro ci da l'impressione che sia come suonare ad un festival e speriamo sia davvero così, faremo del nostro meglio sia ora sia in apertura del concerto degli U2, se Bono non deciderà di cancellare la data che avremmo dovuto condividere con loro per allungare la sua convalescenza. Parlando di progetti futuri e di album, è vero che il prossimo avrà delle sonorità alla Pink Floid: abbiamo dei punti di riferimento musicali classici, come Jimi Hendrix e gli Stones, siamo cresciuti ascoltando dei miti che hanno influenzato la nostra musica, a questi uomini dobiamo molto. E poi sperimentare ci è sempre piaciuto. Vedremo cosa ne verrà fuori, ma prima finiamo il tour e poi pensiamo all'album, è meglio fare una cosa per volta", concludono Meighan e Pizzorno