
“La Repubblica” confeziona una pagina intera mettendo insieme i due protagonisti partenopei della categoria “big” del prossimo Festival. Lo spazio maggiore è riservato a Nino D’Angelo, che secondo Gino Castaldo, autore dell’intervista, «vive oggi una stagione indimenticabile… è accettato nel salotto buono dei media, gode perfino del favore di qualche raffinato intellettuale». D’Angelo, in gara con il brano “Senza giacca e cravatta”, risponde con apprezzabile modestia alle domande del giornalista, e nell’intervista riesce a farci sapere che la canzone di Sanremo è di ispirazione autobiografica, che sta preparando un film intitolato “Aitanic”, e che deve ai suoi figli l’aver cominciato ad ascoltare Iron Maiden, U2 e Peter Gabriel.
Una colonna con testo e due fotine per Enzo Gragnaniello, che con Ornella Vanoni presenta al Festival “Alberi”. Unica notizia vera (ma non inedita) è che il testo della canzone è per metà in italiano, per metà in napoletano, e che «è strutturato in modo sorprendente, nel senso che, a parte il ritornello comune, Gragnaniello canterà in italiano, mentre a cantare in dialetto» (napoletano, s’intende) «sarà la milanesissima Ornella Vanoni».
Una colonna con testo e due fotine per Enzo Gragnaniello, che con Ornella Vanoni presenta al Festival “Alberi”. Unica notizia vera (ma non inedita) è che il testo della canzone è per metà in italiano, per metà in napoletano, e che «è strutturato in modo sorprendente, nel senso che, a parte il ritornello comune, Gragnaniello canterà in italiano, mentre a cantare in dialetto» (napoletano, s’intende) «sarà la milanesissima Ornella Vanoni».
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