
Accomodati sull'Astoria, la grande casa galleggiante ormeggiata sulle sponde del Tamigi nel pressi di Hampton, nel Middlesex inglese, e trasformata in studio dai Pink Floyd (all'epoca già privi di Roger Waters) nel 1986, David Gilmour e Nick Mason - in un video diffuso nelle ultime ore - hanno parlato del processo di realizzazione di "The endless river", il nuovo album che segna la definitiva fine della carriera della storica sigla britannica.
"'The endless river' è un continuo flusso di musica che si sviluppa su quattro movimenti in oltre 55 bizzarri minuti", spiega Gilmour in apertura della clip, ricordando il senso di ciclicità che avviluppa tutto il lavoro: "Non è un caso che l'ultima frase dell'ultimo pezzo di 'The division bell', 'High hopes', sia 'the endless river, forever and ever'". Una presenza ingombrante, nel canto del cigno di quella che è stata una delle band britanniche più influenti di sempre, è quella di Rick Wright, il tastierista del gruppo scomparso nel 2008: "Rick sarebbe molto eccitato, oggi", ha spiegato Mason, "Credo che questo disco sia un ottimo modo per riconoscergli i meriti che ha avuto nella costruzione del nostro sound. La cosa pià significatica per noi è stata sentire quello che lui ha fatto, perché solo dopo averlo perso ci siamo veramente accorti di che musicista eccezionale fosse".
"E' un disco evocativo e emozionante, in molti passaggi", ha proseguito Gilmour: "Certo, sentire tutte quelle take ha ulteriormente rinnovato, in me, il dispiacere per la sua scomparsa. Questa è l'ultima possibilità, per tutti, per sentirlo suonare con noi come suonava quando ancora era su questa terra".
Poi, in chiusura, la riflessione finale di Gilmour, che ribadisce - seppur implicitamente - il commiato del gruppo dai fan: "Crediamo di essere riusciti a requisire tutto ciò che di meglio ci era rimasto. Sì, credo sia andata così...".