
E’ di pochi giorni fa la notizia che dopo la reunion dei Beach Boys (l’ultima data si è tenuta il 28 settembre alla Wembley Arena di Londra) Mike Love avrebbe messo la parola fine all’attività della band con i colleghi Al Jardine e David Marks e Brian Wilson. "Dobbiamo fare attenzione a non inflazionarci", aveva fatto sapere Love, "Ci sono molti promoter interessati a organizzare altri concerti, ma noi abbiamo chiesto un anno di pausa: gli Eagles, quando prolungarono il loro reunion tour per un secondo anno, finirono per essere costretti a vendere i biglietti dei loro concerti a 5 dollari".
La risposta di Brian Wilson non si è fatta attendere: “Sono arrabbiato e non riesco proprio a capire perché Mike abbia deciso di continuare senza Al, David e me", aveva dichiarato alla CNN, "Ci siamo divertiti moltissimo, ultimamente. E poi, alla fine, i veri Beach Boys siamo noi”.
E’ di oggi invece la notizia che lo stesso Love ha dichiarato di non aver nessuna autorità per allontanare Wilson dalla band: “Non ho licenziato Brian dai Beach Boys. Non si può licenziare Brian Wilson dei Beach Boys. Io non sono il suo datore di lavoro. Non ho una tale autorità. E anche se l'avessi fatto, non avrei mai fatto fuori Brian Wilson dei Beach Boys. Io amo Brian Wilson”.
Il cantante, titolare del nome del gruppo, ha fatto però sapere di voler continuare l’attività live con il marchio Beach Boys ma che il tour per il cinquantesimo anniversario era stato concepito come un progetto a breve termine: “Come ogni bella festa, nessuno avrebbe voluto che finisse”, ha dichiarato Love, “Tuttavia questo era impossibile dato che avevamo già realizzato concerti in città più piccole con una diversa line up, la stessa che era stata in tour ogni anno per gli ultimi tredici anni. E’ logisticamente ed economicamente impossibile pensare con il mercato di oggi di replicare il tour per i nostri cinquant’anni”.