Darkside, l'anello di congiunzione tra jam ed elettronica

Il progetto di Nicolas Jaar diventa un trio e pubblica il terzo album

Recensione del 03 mar 2025 a cura di Gianni Sibilla

Voto 7.5/10

I gradi di separazione tra il jam rock psichedelico dei Grateful Dead e l’elettronica sono molti meno di quelli che appaiono. Due generi apparentemente lontani, ma molto più vicini di quanto possa sembrare: la voglia di sperimentare con le forme oltre la canzone, il tentativo di creare stati di trance musicale.

Se c’è un progetto che però annulla questi gradi di separazione, è Darkside, che arriva con Nothing al terzo album. C’è un momento in "Are You Tired (Keep on Singing)" in cui il brano prende proprio la forma di una jam che sembra citare esplicitamente i Dead, con la chitarra che ricorda Jerry Garcia su un tappeto di tastiere, beat e voci filtrate. E non è l’unico momento di questo album – né della carriera dei Darkside.

Dietro a questo nome c’è soprattutto il produttore cileno-americano Nicolas Jaar, uno dei nomi di riferimento dell’elettronica degli ultimi 15 anni, in particolare da "Space Is Only Noise" (2011), ma capace di spaziare in vari ambiti, dal pop alla musica colta: l’anno scorso lo abbiamo visto a Milano, a Inner Spaces, mettere in scena una sacra rappresentazione nella chiesa di San Fedele. Un personaggio a suo modo leggendario, che vive in un mondo suo e su cui circola un alone di mistero e di complesssità (colleghi che l’hanno incontrato raccontano di interviste molto difficili). Qualche anno fa si trasferì in Italia, a Torino, per poi andarsene e regalare tutti i suoi vinili.

L’altra anima, forse musicalmente più forte, è quella del chitarrista canadese Dave Harrington, che alla scena jam è ancora più legato: la sua altra band sono i Taper’s Choice – formata insieme a membri dei Vampire Weekend e dei Real Estate. I “taper” sono i fan che registrano i concerti di band come i Dead, per poi condividerli: un esplicito riferimento a quella cultura, che si sente molto nel suo approccio alla chitarra anche nei Darkside

Nel 2023 la band ha pubblicato un album dal vivo, "Live at Spiral House", con il batterista Tlacael Esparza in formazione, dando alla musica una dimensione ancora più “jam”. Ora Esparza è membro stabile del gruppo e in "Nothing" la sua presenza porta la band verso un suono con una maggiore attenzione ai tessuti ritmici classici oltre a quelli derivati dall'elettronica. La mano di Jaar, incece si sente nel soundscape che i Darkside riescono a creare, e talvolta nelle voci (quelle ossessive di "American References", per esempio).

"Nothing" – come tutta la produzione dei Darkside – ha la caratteristica di essere contemporaneamente strano, fuori dagli schemi ma anche accessibile, sicuramente più di buona parte della produzione di Jaar: non è un caso che esca per un’etichetta come Matador e che venga portato in tour in maniera “classica”.
È una sorta di rock destrutturato e ambientale, che, come la migliore musica elettronica, crea paesaggi sonori inconsueti in cui perdersi: a volte molto diretti ("Hell Suite, Pt. II potrebbe essere un pezzo dei My Morning Jacket), altre volte più cupi e inquietanti ("Sin el Sol No Hay Nada" potrebbe essere la colonna sonora di un film distopico).

Comunque, un gran bell’album per uscire dai soliti schemi dei generi a cui i Darkside fanno riferimento. Jerry Garcia approverebbe e si metterebbe a suonare con loro.

Tracklist

01. SLAU (05:21)
02. S.N.C (05:55)
03. Are You Tired? (Keep on Singing) (06:44)
04. Graucha Max (05:35)
05. American References (06:01)
06. Heavy Is Good For This (03:56)
07. Hell suite, Pt. I (03:22)
08. Hell suite, Pt. II (03:48)
09. Sin El Sol No Hay Nada (03:38)

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