Graham Nash lo scorso novembre annunciò che il 2023 sarebbe stato per lui un anno parecchio impegnativo, oltre che significativo. Ed è stato di parola. A metà aprile l'arzillo 81enne ha dato infatti il via a un tour denominato 'Sixty Years of Songs and Stories 2023'. Un ciclo di concerti organizzato per celebrare il 60esimo anniversario del suo primo singolo con gli Hollies ("Just like me"): la band degli inizi, quella della sua prima vita artistica, quella con cui raggiunse il successo (parecchio successo) prima di trasferirsi dalla natia Inghilterra negli Stati Uniti, dopo avere incontrato, stretto amicizia ed essersi lasciato affascinare da David Crosby che lo introdusse alle meraviglie sonore (e non solo) della West Coast statunitense della fine degli anni Sessanta.
Il settimo album di Graham Nash
Oltre al tour il 2023 si è fatto ancora più intenso ed interessante per Graham Nash con l'uscita del nuovo album solista, il suo settimo, intitolato "Now", giunto a sette anni di distanza dal precedente "This path tonight". Tredici brani che possiedono al loro interno una impalpabile magia, al netto della innegabile suggestione dell'ascolto dell'opera di uno dei grandi giganti della canzone. Rimanendo nel campo della suggestione è inevitabile (ma del tutto inutile) pensare quale sarebbe stata la resa se al suo fianco ci fossero stati, una volta di più, i vecchi pard Crosby e Stills. Ma se a me il disco ha solleticato istinti nostalgici, Graham se li è concessi unicamente nella ballata "Buddy's back" quando stringe idealmente la mano alla sua prima vita artistica chiamando a sé per un duetto l'ex compagno degli Hollies Allan Clarke. Il Buddy della canzone non è altri che Buddy Holly, lo sfortunato eroe del rock'n'roll dei primordi che li ispirò talmente tanto da dedicargli il nome della band. Aldilà di questa piacevole rimpatriata il disco, a partire dal titolo, non vive nel passato.
L'album più personale di Graham Nash
Non mancano infatti le invettive politiche calate nel presente come in "Golden idols" dove viene ricordato e disprezzato il comportamento dei supporter di Donald Trump che nei giorni seguenti la sconfitta elettorale assaltarono il Campidoglio, la sede del congresso degli Stati Uniti, un evento di una gravità estrema contrario ad ogni consesso civile. Graham Nash non manca di invitare la gente alla solidarietà e a mantenere alta l'attenzione in "Stand up". Ma soprattutto non manca di cantare i valori di sempre, quelli del love & peace. In "Follow your heart", in "It feels like home" oppure nella conclusiva "When it comes to you". Presentando l'album dichiarò: “Credo che il mio nuovo album “Now” sia il più personale che abbia mai realizzato. A questo punto della mia vita, ho qualcosa da dire.” Aggiungendo che quel che sta cercando di fare è semplicemente del proprio meglio. Complimenti e grazie signor Nash, il suo meglio ci ha regalato un ottimo disco.