C'era un gran fermento musicale in Galles agli inizi degli anni Novanta. Catatonia, Stereophonics, Super Furry Animals, Feeder, giusto per citarne alcuni. E c'è gran fermento anche agli inizi del 2022: qualche settimana fa gli Stereophonics ci hanno regalato "Oochya!", il loro dodicesimo album, denunciando un invidiabile stato di forma. Altrettanto si registra ascoltando il nuovo dei Feeder, "Torpedo", undicesima fatica in una trentennale carriera. Il colpo subito nel 2009 dato dall'abbandono del batterista Mark Richardson è stato totalmente assorbito, come certificato dal precedente "Tallulah" uscito nell'estate del 2019 che ha riproposto il gruppo nei quartieri nobili delle classifiche di vendita. Le buone notizie per i fan della band non si fermano qui, poiché per il futuro possono dormire tra due guanciali, infatti il frontman Grant Nicholas ha dichiarato di avere praticamente pronto un altro album che confida di poter pubblicare il prossimo anno.
Trenta anni e non sentirli
Ma non corriamo col pensiero troppo in avanti. Il presente si chiama "Torpedo", ed è un bel presente. A metà dell'Ottocento lo scienzato Charles Darwin formulò la teoria dell'evoluzione delle specie, animali e vegetali, per selezione naturale. Quindi, se Nicholas e Hirose, accompagnati alla batteria da Karl Brazil, riescono ancora a farsi largo nelle chart sta a significare che i loro geni sono forti e adattabili alle situazioni che si sono succedute nel tempo. E dove non giunge la natura, ci arriva un deciso e ben assestato riff di chitarra come nella title track oppure in "Magpie". Per non parlare di "Decompress" o "Born to love you". Oppure ancora nei sei minuti della positiva e incoraggiante "The healing" che si apre con una sezione di archi, ma non è che l'inizio, come recitava uno slogan del 'maggio francese'. Più riflessiva e onirica è invece "Hide and seek", in cui si invita a ricercare la propria pace interiore. Le trame sonore di "Submission", ora cupe ora ariose e liberatorie, conducono 'al fiume della vita'.
La rinascita dopo il lockdown
Il disco è stato scritto nel periodo del lockdown, quando la pandemia ha costretto buona parte dell'umanità a fermarsi, riflettere e pensare. Grant Nicholas, dopo una prima fase in cui si è misurato faccia a faccia con il concetto di 'blocco dello scrittore', ha rotto gli argini della sua creatività e, come riportato più sopra, ha composto un grande numero di canzoni. I messaggi che vogliono comunicare le dieci canzoni incluse nel disco sono di ottimismo e fiducia nel fatto che il peggio è alle nostre spalle e che il futuro può riservarci qualcosa di meglio. Il tutto è sintetizzato in "Torpedo", dove viene ripreso lo speranzoso motto guida del lockdown 'Andrà tutto bene', 'Today it feels like everything/Will be alright'.
Un riff e una melodia vi seppelliranno
In estrema sintesi: ai Feeder di "Torpedo" non passa per la testa di deporre gli strumenti e passare la mano, ne hanno viste e suonate tante in tutti questi anni e promettono di suonarne altrettante in futuro. Le loro chitarre non arretrano di un millimetro – oggi più che mai - e finché ne avranno la possibilità verranno a noi alternando ballate (poche) in odore di brit-pop a (soprattutto) epiche cavalcate di matrice hard rock, senza mai dimenticare la melodia, vero punto di forza della band gallese.