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I Fratellis, nuovo album: 'Non chiamateci indie, il nostro è rock’n'roll'

I Fratellis, nuovo album: 'Non chiamateci indie, il nostro è rock’n'roll'
Di passaggio in Italia come “ospiti speciali” del concerto milanese dei Negramaro tenutosi lo scorso 31 maggio allo stadio di San Siro, gli scozzesi The Fratellis hanno colto l’occasione per presentare alla stampa il loro nuovo album “Here we stand”, in uscita il 9 giugno per la Island Records (gruppo Universal).

Proprio nella sede meneghina della major Rockol ha incontrato Jon e Barry, rispettivamente cantante/chitarrista e bassista/chitarrista del trio britannico.
Inevitabilmente si parte dal grande successo che li ha investiti dopo l’esplosione del singolo “Chelsea dagger” e del successivo album d’esordio “Costello music” (giunto al secondo posto nella classifica di vendita inglese). “E’ stato davvero eccitante” - confermano i due - “Abbiamo suonato in posti incredibili, festival enormi in cui non si riusciva a scorgere fin dove arrivava la gente o grandi stadi americani ricolmi di gente quando abbiamo avuto l’onore di aprire i concerti dei Police. Emozioni uniche ed incredibili”.
Il passato è importante, ma ora i The Fratellis vogliono puntare sul nuovo album “Here we stand”, un lavoro in cui credono molto: “Paradossalmente per noi è stato più facile scrivere questo secondo album. Con 'Costello Music' siamo stati costretti a chiudere il capitolo con una certa pressione, qui invece ci siamo potuti dedicare con calma alla realizzazione del disco, senza fretta”. In effetti il secondo capitolo del trio di Glasgow è stato totalmente autoprodotto, a differenza del primo realizzato con Tony Hoffer (già al lavoro, tra gli altri, con Air, Supergrass e Beck). “Non che non fossimo soddisfatti del lavoro fatto per il nostro esordio, ma abbiamo preferito questa volta che il disco uscisse esattamente come avevamo in mente noi. E così è stato. Questo è un disco che ci piacerebbe ascoltare e che ci piacerebbe comprare”.

Raccontano con allegria anche le riprese del videoclip realizzato per il loro primo singolo “Mistress mable”, nel quale suonano appesi a testa in giù: “E’ stato davvero divertente. Le riprese sono state effettuate in un ospedale di Glasgow, quindi è capitato che mentre girassimo il video passasse nelle vicinanze qualche paziente e si chiedesse esterrefatto come mai ci fossero delle persone a testa in giù in corsia”.
Qualcuno li definisce indie, ma loro non ci stanno a questa definizione. “Non so cosa significhi indie, ma credo significhi indipendente” - afferma scherzosamente Jon - “in ogni caso noi siamo sotto contratto con una major. Sinceramente non ci piacciono molto le etichette, ma crediamo di essere una rock band, una formazione a cui piace dannatamente suonare il rock’n’roll. Niente di più”.
Proprio in questi giorni è saltata fuori la notizia di un album solista di Jon Fratelli (vedi News), ma in questa occasione il cantante ha preferito non farne cenno. I Fratellis prima di tutto.
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