Mentre i Cure sono impegnati ad annunciare poco per volta una serie di appuntamenti dal vivo per la prossima estate, con i fan italiani che attendono un ritorno in concerto della band dalle nostre parti, il tastierista Roger O’Donnell accende le speranze già per un nuovo album in studio.
La possibilità di ascoltare presto musica inedita dalla formazione guidata da Robert Smith, dopo il disco “Songs of a lost world” (qui la nostra recensione) uscito lo scorso anno a distanza di sedici anni dal precedente “4:13 Dream”, è stata aperta da O’Donnell in una recente intervista con l'NME per parlare del suo nuovo album solista "Projections". Dopo la sua battaglia contro il cancro e il ritorno a registrare con i Cure, il nuovo disco arriverà il prossimo 29 ottobre ed è l'ottavo lavoro in proprio del tastierista e compositore.
Nel corso della chiacchierata, il 69enne musicista si è anche ritrovato a parlare della band di cui fa parte dal 1987, spiegando di non vedere l’ora di tornare in tour con Smith e gli altri compagni nel corso del 2026, in occasione dei vari appuntamenti dal vivo appena annunciati e ancora da fissare, tra cui i festival dell’Isle Of Wight, il Primavera Sound in Spagna, l’Øya in Norvegia, il Rock En Seine in Francia, il Nova Rock in Austria e l’Open’er in Polonia, oltre a una serie di grandi concerti all’aperto nel Regno Unito e in Irlanda.
L'intervista non ha mancato di tornare sulla promessa di Robert Smith, che ancora prima dell'uscita di “Songs of a lost world” aveva dichiarato che il seguito era “praticamente terminato”. Alla nuova domanda dell'NME se c'è ancora nella band il desiderio di completare e pubblicare già un nuovo album, O’Donnell ha spiegato:
"Dovreste chiederlo a Robert . Io non sapevo nemmeno che 'Songs of a lost world' fosse finito, finché lui non ci ha mandato i brani da imparare per il concerto al Troxy! Non so cosa stia succedendo. So che Jason Cooper ha registrato parecchie tracce di batteria intorno ad aprile, e si era parlato di ritrovarci per suonare insieme, ma ultimamente non ho sentito molto. Penso che Robert si trovi in una delle sue fasi creative molto profonde, perché al momento è piuttosto silenzioso".
Dopo aver affermato che il gruppo si trova nella situazione di "registrare le proprie parti per poi lasciare a Robert il compito di lavorarci all'infinito", con la speranza di non metterci "altri 18 anni", il tastierista è stato incalzato sul fatto che i fan possano aspettarsi l’uscita del nuovo disco “nel corso del prossimo anno circa”, e ha risposto:
"Direi di sì. Siamo rimasti tutti felicemente sorpresi dal successo di 'Songs of a lost world'. Che abbia ottenuto quei risultati dopo tanto tempo di assenza è fantastico. C’è un livello sotto il quale i Cure non scendono mai, quindi sarà sempre tutto fantastico – si tratta solo di capire se sarà qualcosa di enorme oppure no".
Un mese prima dell’uscita di "Songs of a lost world", Robert Smith aveva dichiarato a Matt Everitt: "Questa volta andrà in porto. Dopo aver finito questo, anche il secondo è praticamente terminato. Il terzo è un po’ più complicato perché... Beh, se mai arriveremo a tanto... Ecco, sto già parlando di un terzo album, capisci cosa intendo? Non riesco proprio a trattenermi".
Segnando il ritorno dei Cure con il loro primo album in studio dopo 16 anni, l'uscita di "Songs of a lost world" è stata accompagnata da un esclusivo concerto al Troxy di Londra (qui il nostro racconto da Londra), unico spettacolo di Robert Smith e soci con pubblico pagante previsto per il 2024 e il 2025 dopo gli esclusivi show per la BBC.