Aimée, in arte ARO: la figlia ‘riservata’ di Ozzy Osbourne

Finora la figlia maggiore del compianto artista e Sharon ha pubblicato un album e dei singoli

Nata nel 1983 dall'unione tra Ozzy e Sharon Osbourne, Aimée Rachel Osbourne si può considerare la figlia più schiva e riservata del frontman dei Black Sabbath. Con la scomparsa del musicista britannico, venuto a mancare lo scorso 22 luglio, il nome di Aimée è tornato all’attenzione pubblica. Prima d’ora, però, in pochi conoscevano la storia della figlia maggiore del compianto artista e di Sharon. Anche se proprio a lei è dedicata la canzone “Aimee”, bonus track del settimo album di Ozzy Osbourne, “Ozzmosis”, pubblicato il 24 ottobre del 1995.

 Assente all’ultimo concerto del padre, tenutosi durante l’evento “Back to the beginning” al Villa Park di Birmingham lo scorso 5 luglio, Aimée ha attirato curiosità su di sé soprattutto dopo essere stata vista accanto alla madre e ai fratelli durante l’ultimo saluto a Ozzy, alla Black Sabbath Bench nel capoluogo della contea del West Midlands, cuore industriale d’Inghilterra e culla dell’heavy metal. Il nome della figlia maggiore di Ozzy e Sharon è inoltre riemerso nelle recenti notizie sulle cause della morte dell’artista, secondo cui Aimée avrebbe depositato presso un ufficio di stato civile di Londra il certificato di morte, divulgato poi dal “New York Times”.

A differenza dei suoi fratelli Jack e Kelly, Aimée Osbourne si è sempre tenuta alla larga dai riflettori di una facile notorietà, tanto da essersi rifiutata di apparire nel celebre show trasmesso su MTV all’inizio degli anni Duemila incentrato sulle giornate della famiglia Osbourne. La figlia maggiore di Ozzy e Sharon, che nel periodo del reality ha anche preso le distanze dai comportamenti dei suoi familiari mostrati in "The Osbournes”, in passato si è espressa contro la decisione della sua famiglia di mettere in mostra la propria vita, dicendo che avrebbe voluto che i suoi genitori avessero fatto una scelta diversa. Tuttavia, Aimée non ha mai cercato di tenersi alla larga dal mondo dello spettacolo, tantomeno da quello della musica.

"Non sono una figlia strana e depressa, spaventata dal mondo, che si chiude in camera tutto il giorno. Semplicemente, ho scelto di non prendere parte allo show”, ha spiegato la ora 41enne al "The Independent” nel 2008: "Voglio essere una cantante, e sentivo che, se fossi rimasta con gli Osbourne e avessi fatto tutto quel teatrino, sarei stata etichettata fin da subito”. Nel 2015 Aimée, che per non partecipare a "The Osbournes” dovette trasferirsi fuori casa all’età di 16 anni, ribadì quei sentimenti in un’altra intervista: "All’epoca sentivo ancora di dover capire chi fossi, in mezzo al caos della vita familiare”, raccontò: “Quindi perché mai avrei dovuto volerlo mostrare in televisione?”. Nata a Londra il 2 settembre 1983, e cresciuta tra la campagna inglese e la California, Aimée aveva però ricordato: “Abbiamo viaggiato tanto, andavamo spesso in tour con mio padre. Ma non c’è mai stato un momento in cui nessuno di noi non si sia sentito amato o accudito”. Nel 2020, ai microfoni della radio Q1043 di New York, la maggiore di Ozzy e Sharon sottolineò: "Sono cresciuta con un padre piuttosto noto. E ho sempre dato molto valore alla mia privacy in quella famiglia. Volevo concedermi la possibilità di svilupparmi come persona, invece di essere ricordata solo come un’adolescente in TV. Non era in linea con quello che immaginavo per il mio futuro”.

Seppur abbia rinunciato alla fama televisiva, Aimée Osbourne ha da sempre condiviso con Ozzy l’amore e il sogno per la musica. Oltre ad aver recitato nell’adattamento di MTV del romanzo "Cime tempestose” di Emily Brontë e aver prestato la voce a uno dei personaggi del film d’animazione "Postman Pat: The Movie” del 2014 (in italiano “Postino Pat – Il film”), negli anni la primogenita di Ozzy e Sharon Osbourne si è concentrata a dare una forma concreta alla sua carriera di cantante. Adottando il nome d’arte ARO (acronimo del suo nome), Aimée ha iniziato a condividere le prime canzoni nel 2015. Tuttavia, per molto tempo non ha detto a nessuno delle sue ambizioni musicali, perché non voleva essere paragonata a Ozzy. "L’ho tenuto per me per molto tempo”, aveva raccontato lei in un’intervista del gennaio 2021 a Cleveland.com: "Perché non vuoi mai far sapere che vuoi fare quello che fanno i tuoi genitori”. Il primo singolo di ARO è arrivato nel 2015 e, intitolato "Raining gold”, era ispirato proprio dall’esperienza di Aimée di essere cresciuta sotto i riflettori. “Volevo che il brano toccasse il tema di quanto possa essere travolgente e isolante sentirsi costantemente fraintesi, e quanto sia importante scegliere di liberarsi da tutto ciò e credere in sé stessi”, aveva dichiarato in un’intervista del marzo 2015 all’edizione statunitense di “Rolling Stone”: “È così prezioso cercare sempre di mettersi nei panni degli altri. Spero che questa canzone ricordi alle persone quanto sia importante farlo”.

L’anno successivo sono poi arrivate le canzoni "I can change" e "Cocaine style”, mentre quattro anni più tardi Aimée ha dato alle stampe l’album di debutto "Vacare Adamaré, pubblicato a nome ARO il 30 ottobre 2020 e anticipato dal singolo “Shared something with the night".

Cresciuta sommersa dalla musica, non solo quella suonata in casa dal padre, orientando i propri ascolti verso - tra gli altri - Talking Heads, Kate Bush, Peter Gabriel, Massive Attack, Portishead e Tricky, Aimée Osbourne ha pubblicato poi nel 2022 il singolo "Against mine” e lo scorso novembre ha collaborato con Fjøra al singolo “Siren”. In precedenza, attraverso un lungo post condiviso su Instagram, Aimée aveva anche condiviso la sua partecipazione a un progetto registrato negli storici Abbey Road Studios di Londra.

Al momento non è dato sapere se nuova musica firmata ARO è in procinto di arrivare. Tuttavia, lo scorso mese di luglio l’edizione australiana di "Rolling Stone” ha riferito che Aimée apparirà in un documentario su suo padre, intitolato "No escape from now”. Il progetto, che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2025, racconta i problemi di salute della leggenda dell’heavy metal e il suo percorso per “salire sul palco un’ultima volta”. "Girare insieme a lui, Sharon, Aimée, Kelly e Jack negli ultimi tre anni e mezzo sarà sempre un’esperienza preziosa e straordinaria”, ha dichiarato il team creativo del documentario in un comunicato: “Anche perché abbiamo potuto assistere regolarmente allo spirito indomabile di Ozzy, al suo sorriso malizioso e irresistibile e al suo inconfondibile talento per le battute fulminanti”.

Vuoi leggere di più su Aimée Osbourne?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996