Il frontman degli Spin Doctors Chris Barron in questo periodo è impegnato nella promozione del nuovo album della band, “Face Full of Cake”, pubblicato la scorsa settimana a 12 anni dal precedente “If the River Was Whiskey”. Ospite al Rolling Stone Music Now Podcast, tra gli altri argomenti, ha parlato della sua persistente avversione per i Pearl Jam.
Le sue difficoltà con la band di Seattle affonda le radici nei primi anni Novanta, quando sia Pearl Jam che Spin Doctors pubblicarono il loro primo album. Questo quanto dichiarato da Barron: "Non riesco ancora ad ascoltare i Pearl Jam. Senza offesa per chi li apprezza, io proprio non ci riesco. Arrivavamo in una città e all'epoca c'erano questi piccoli giornali, il giornale locale, lo aprivo e c'era una pagina intera di pubblicità del concerto dei Pearl Jam e del loro disco. Gli Spin Doctors non li trovavi da nessuna parte. Andavi al negozio di dischi, c'era una grande esposizione di Pearl Jam e una sola copia del nostro disco. Era esasperante".
La Epic Records, etichetta discografica delle due band, all'epoca fornì un supporto promozionale molto poco paritario. I Pearl Jam ricevettero cospicui investimenti da parte del marketing, gli Spin Doctors molti, ma molti meno. Ma quello era il periodo d'oro del grunge e ogni band o artista riconducibile a quel movimento aveva una attenzione decisamente maggiore, se non totale da parte dell'industria discografica, rispetto ad altri generi musicali. Quindi "Ten" (leggi qui la recensione) dei Pearl Jam ebbe un supporto decisamente superiore al disco d'esordio della band newyorkese "Pocket Full of Kryptonite".