Il più grande rimpianto di Sam Fender? Non essere riuscito a suonare con Joni Mitchell, per colpa dell'ansia. A raccontarlo è stato lo stesso cantautore britannico nel corso di una recente intervista con Megan Holiday per KROQ nel backstage del Coachella. A margine della chiacchierata, la voce di "Seventeen going under" ha spiegato di essere stato invitato a partecipare a una delle celebri "Joni Jams", le jam session organizzate dalla leggendaria cantautrice, ma di aver declinato l’invito per via dell’ansia.
Le Joni Jams sono nate dopo che Mitchell ha sofferto di un aneurisma nel 2015, per cui sembrava che non sarebbe mai più riuscita a esibirsi dal vivo. La grande musicista è però tornata sul palco nel 2022, con un concerto al Newport Folk Festival - diventato un album dal vivo (qui la nostra recensione) grazie a Brandi Carlile, che sul palco ha reso proprio onore a quegli show intimi a porte chiuse, riservati ad amici e familiari, organizzati a casa di Joni Mitchell. Con il tempo queste sessioni hanno acquisito slancio e Mitchell ha poi portato il progetto anche dal vivo. Secondo quanto raccontato da Fender, è stato proprio a una di queste sessioni a casa di Mitchell che gli era stato chiesto di partecipare, Ma lui alla fine ha rifiutato per il troppo nervosismo.
"Posso raccontare una cosa assurda? Mi avevano invitato a una Joni Jam. Hai presente quei ritrovi a casa sua? Io non ci sono andato", ha narrato Sam Fender a KROQ: "Sinceramente, è stata colpa dell’ansia. Ho pensato: 'Non posso sedermi accanto a Joni Mitchell e dirle tipo: vuoi ascoltare questo?'. Pensavo: 'Ma vuole davvero circondarsi di queste persone?'. Ovviamente sì, lo voleva. Insomma, mi hanno dato questa possibilità e io ho avuto un crollo. Ho completamente avuto un crollo'. È uno dei miei più grandi rimpianti, ci penso continuamente".
Il cantante, autore e chitarrista britannico, tra gli artisti in cartellone al Coachella, ha pubblicato di recente il suo terzo album, "People watching" (leggi qui la nostra recensione).