Una delle molte grandi canzoni scritte da Bruce Springsteen è stata ispirata dalla visione del film di Louis Malle del 1980 intitolato 'Atlantic City' interpretato da Burt Lancaster e Susan Sarandon. La canzone ha identico titolo e fa parte dell'album del Boss del 1982 “Nebraska” (leggi qui la recensione).
Atlantic City è una cittadina colma di casinò situata sulla costa del New Jersey. Forse per questo motivo, essendo anche Springsteen un figlio del New Jersey, venne così colpito dalla pellicola che racconta la storia di Sally Matthews che lascia il natio Canada per trasferirsi ad Atlantic City a lavorare nel settore del gioco d'azzardo e regalarsi una nuova vita. Ma, si sa, il gioco d'azzardo fa rima con affari poco puliti e malaffare diffuso.
La canzone di Bruce Springsteen racconta una storia diversa, ma ruota, come il film, attorno ad Atlantic City: luogo di pericolosi sogni, città costellata da un genere di criminalità a cui è quasi impossibile sfuggire.
“Everything dies, baby, that's a fact/But maybe everything that dies some day comes back/Put your makeup on, fix your hair up pretty/And meet me tonight in Atlantic City/Well, I got a job and I put my money away/But I got the kind of debts that no honest man can pay/So I drew out what I had from the Central Trust/And I bought us two tickets on that Coast City bus”.