Nemmeno l'asma salva DMX dalla prigione
DMX passerà i prossimi 70 giorni nel penitenziario di Rikers Island.
Questa la decisione del giudice Dorothy Chin-Brandt durante l’udienza del 18 novembre scorso nel Queens, New York, per l’accusa di violazione dei termini della libertà condizionata e per il ritardo in aula di tre ore da parte del rapper. DMX (vero nome Earl Simmons) rischiava 60 giorni e mille dollari di multa dopo essersi dichiarato colpevole dei reati contestatigli, in riferimento all’arresto del giugno 2004 all’aeroporto Kennedy di New York (vedi News), ma il giudice ha deciso di rincarare la dose, aggiungendo altri dieci giorni per punire il comportamento irrispettoso dell’artista verso la Corte. L’avvocato del rapper, Murray Richman, aveva chiesto al giudice di posticipare la lettura della sentenza di qualche ora, per permettere al suo cliente di arrivare in tempo, motivando il ritardo con un attacco d’asma. Il giudice, evidentemente, non ha creduto al legale, e di certo non ha digerito l’arrivo di DMX in aula con una troupe televisiva che sta realizzando con lui un reality show. .