È tornato Laioung ed è subito 2016

Nel 2016 un gruppo di ragazzi sdoganò anche in Italia un nuovo genere, modificando la fonetica e il linguaggio musicale. Il 2016 fu l’anno della trap. Uno di quei protagonisti, Laioung, è tornato a sorpresa sulle scene con una canzone che si intitola proprio “2016”, un tributo a quella stagione in cui lui e nomi come Sfera Ebbasta, Ghali, Tedua, Izi, Rkomi e altri stavano gettando le basi per assaltare il mercato ed entrare dentro il mainstream, facendo impallidire il pop italiano, quello con cui oggi il rap, dopo lo sdoganamento definitivo, è arrivato a collaborare. “2016” è un omaggio a quell'anno magico e al contempo un punto di partenza per aprire una nuova dimensione musicale. Ogni suono, ogni parola, è stata pensata per sorprendere e ispirare”, racconta Laioung.
Il pezzo è molto legato all’universo trap di quel periodo e fa sorgere una domanda: ha ancora senso guardare a quel panorama? La trap, per come la conosciamo, ha fatto il suo corso. Sembra paradossale per un universo sonoro dirompente come quello trap, ma il rischio nostalgismo e passatismo è dietro l’angolo. A meno che non si trovi una formula davvero inedita. Non è un caso che molti protagonisti di quella stagione abbiano abbracciato evoluzioni, in alcuni casi anche generi diversi. “2016”, invece, è ancora con tutti e due i piedi dentro quella bolla. Nato da madre italiana e padre sierraleonese, Laioung (Giuseppe Bockarie Consoli, questo il suo vero nome) incarna una fusione tra culture diverse, un marchio di fabbrica che, anche a livello musicale, gli è sempre stato riconosciuto.
Cresciuto tra Europa, Africa e Canada, porta con sé un bagaglio di esperienze che si riflette nelle sue produzioni musicali. Debutta nel 2016 con il singolo “Giovane Giovane” che lo consacra come uno degli artisti più interessanti della scena urban italiana. Con la sua etichetta indipendente RRR Records ha dato vita a pezzi che spaziano fra trap, afrobeat e sonorità internazionali. Laioung è sinonimo di sperimentazione e contaminazione culturale, per questo è lecito aspettarsi qualche cosa che tenti di sorprendere e non di guardare indietro.