Mk.gee: il “nuovo Dio” della chitarra (che piace a Eric Clapton)
Eric Clapton e John Mayer, non proprio gli ultimi arrivati, dicono che Mk.Gee gli ricorda un giovane Prince. Paragone ingombrante, ma non del tutto bizzarro. Ascoltate “Are you looking up”, la sua traccia più popolare su Spotify, con oltre 10 milioni di streams. Oppure il passaggio da “DNM” a “You got it”, con il giro di piano di quest’ultima che sembra uscire da uno dei dischi più ispirati del folletto di Minneapolis. “È unico. Ha trovato cose da fare con la chitarra che non fa nessun altro. Quando l’ho ascoltato per la prima volta, ho provato le stesse sensazioni di quanto ho visto per la prima volta Prince”, ha detto la scorsa primavera Slowhand ai microfoni del podcast The Real Music Observer, quando gli è stato chiesto di menzionare un chitarrista di nuova generazione che lo entusiasmasse. Chissà che reazioni hanno suscitato in Mk.Gee le dichiarazioni di Clapton, considerando che in una delle sue prime interviste, nel 2018, a Complex dichiarò di aver cominciato a suonare la chitarra proprio grazie all’ex Cream (e a Jimi Hendrix). Michael Gordon, questo il vero nome del 27enne chitarrista, produttore e cantante che l’autorevole e prestigioso New York Times ha soprannominato “an unlikely guitar God”, “un improbabile Dio della chitarra”, è partito da ragazzino da Linwood, in New Jersey, una piccola città costiera vicino ad Atlantic City e ora punta a conquistare il music biz d’oltreoceano. Al suo fanclub si sono iscritti, oltre a Clapton e Mayer, anche Frank Ocean, Tyler the Creator e Justin Bieber. Quest’ultimo lo ha voluto come principale collaboratore per il disco che segnerà il suo ritorno alla musica, a quattro anni da “Justice”.
"Il produttore più affascinante del pianeta"
Mk.Gee - nome d’arte nato unendo il suo nomignolo, Mike, e l’iniziale del suo cognome - ha iniziato a prendere lezioni di pianoforte a 5 anni, poi è passato alla chitarra e infine, per non farsi mancare niente, al contrabbasso jazz. Ha imparato a registrare musica da autodidatta, sbizzarrendosi prima con GarageBand e poi con un Tascam a quattro tracce (“È un registratore a cassette dei miei tempi, che però lui usa come preamplificatore”, si è meravigliato Clapton). Ha cominciato a far parlare di sé tra i seguaci della scena indipendente e alternativa americana quando nel novembre del 2021 ha pubblicato insieme al collega Dijon Duenas l’album “Absolutely”. “Mike è un chitarrista irripetibile. Ma penso che se ascoltate quel disco solo per il suo incredibile modo di suonare la chitarra, vi perdete tutto il resto, ovvero che potrebbe essere il produttore più affascinante del pianeta in questo momento”, ha detto l’ex partner. Bieber l’ha preso in parola. Oggi i suoi video su YouTube contano 10 milioni di visualizzazioni e sui forum di appassionati delle sei corde si moltiplicano le discussioni in cui chitarristi più o meno giovani si interrogano su quali effetti e quali pedali impiega nelle sue produzioni. Intanto il suo disco “Two stars & the dream police” da mesi è tra i lavori più chiacchierati della scena indipendente e alternativa d’oltreoceano.
Attitudine DIY
Mk.Gee non ama raccontarsi. I testi delle dodici tracce contenute nel disco uscito a febbraio sono enigmatici, criptici, pieni di immagini surreali e oniriche: “Mi piacciono molto le vecchie storie divertenti e mitiche, favole celtiche e roba del genere”. Ma all’inizio del mese ha concesso una lunga intervista proprio al New York Times. Le sue canzoni sono come sussurrate. Sono registrazioni grezze, caotiche, che sembrano demo incompiute, impregnate di attitudine do-it-yourself. “Sono piccole rifrazioni di canzoni perfette in mezzo a un sacco di caos e strani momenti atonali”, ha detto lui parlando dei brani che compongono “Two stars & the dream police”, uscito per la piccola etichetta indipendente losangelina R&R Digital.
Il passaparola e le esibizioni dal vivo
Il passaparola lo ha reso una figura di culto per gli appassionati dedella scena alternativa (“Il musicista preferito del musicista preferito del tuo nusicista preferito”, ha ironizzato il quotidiano newyorkese), permettendo alle dodici tracce contenute nel disco di macinare qualche milione di stream su Spotify. Nei video su YouTube tratti dai suoi concerti, Mk.Gee è ritratto sul palco come un eroe misterioso che brandisce una chitarra come se fosse una spada. E ora i fan scalpitano per ascoltare ciò che Gordon sta producendo insieme a Bieber: “Tutto ciò che esce dalla sua bocca è musica pop”, dice Mk.Gee, musicista allergico alle etichette di genere.