Fin da quando il rock ha iniziato a essere codificato come genere musicale, la sua storia è stata un continuo intreccio tra musica e moda, influenzandosi reciprocamente. Risulta difficile scindere l’entità musicale propria del rock dagli elementi visivi, dove gesti, mimica, drammaturgia e scenografica risultano fin dagli albori determinanti per la dimensione performativa, mentre gli abiti giocano un ruolo fondamentale nel plasmare l’immagine e l’essenza visibile delle rockstar. Pur venendo spesso intesa come equivalente di conformismo, nel suo profondo la monda sa abbracciare la stessa idea di sperimentazione e originalità del rock, incontrandosi nella comune attenzione per la rilevanza dell’immagine e l’evoluzione stilistica. In entrambi i casi, infatti, si tratta di mondi complessi e dinamici, che si codificano come mezzo espressivo dei cambiamenti culturali e dei continui mutamenti generazionali. Tra rock e moda sono quindi durature e fruttuose le connessioni che li vedono svilupparsi all'interno della cultura popolare, portando avanti un comune intento di rottura con le norme visive tradizionali, arrivando così a nobilitare la marginalità sociale e a sperimentare identità sempre diverse. Dagli abiti completi di Bill Haley ai capelli impomatati di Elvis Presley, dalla Apple Boutique dei Beatles allo stile Swinging London dei Rolling Stones e ai capi in pelle di Jim Morrison, dall’estetica punk uscita dalla mente di Malcom McLaren e Vivienne Westwood agli abiti di lamè del glam rock, fino all'abbigliamento dimesso e trasandato dello stile grunge, e così via: la moda ha contribuito e continua a contribuire in modo significativo a definire un’aura divina intorno alle rockstar. Non stupisce che negli anni, in più occasioni e progetti, con intenti e linguaggi diversi, il rock e la moda abbiano dialogato direttamente grazie alle collaborazioni mirate tra musicisti e stilisti o marchi. La storia degli ultimi settant'anni è colma di esempi, e molteplici sono i casi dei mesi più recenti. Uno degli ultimi, in ordine temporale, è quello che vede gli Smashing Pumpkins collaborare con Marc Jacobs per una nuova collezione di Heaven, la linea a prezzi più accessibili del marchio guidata da Ava Nirui.
La capsule collection realizzata con il contributo dello stesso Billy Corgan, si compone di una serie di articoli di abbigliamento ispirati alle copertine degli album della band, come - tra le altre cose - una t-shirt con stampa che riprende l'immagine di "Siamese Dream" e una borsa a tracolla abbinata, oltre a una maglietta con una grafica che richiama quelle del tour di "Infinite Sadness". Molti altri capi sono disponibili sul sito ufficiale di Marc Jacobs.
Quella con gli Smashing Pumpkins non è la prima collezione di Heaven di Marc Jacobs ispirata al mondo del rock, seguendo la scia degli omaggi ai Cocteau Twins e ai Deftones.
Solo nelle ultime settimane, molti altri marchi di moda hanno chiesto a musicisti e band di realizzare insieme collezioni esclusive e limitate. Tra le recenti collaborazioni, spiccano quelle tra i Green Day e Dickies per i trent'anni di "Dookie" e i venti di "American Idiot", tra i Red Hot Chili Peppers e Parks Project per il venticinquesimo anniversario di "Californication", tra Melvins e Supreme, tra i Korn e Adidas e tra i Turnstile e Converse. Negli ultimi anni, molti casi di questo tipo sono diventati addirittura iconici, vedendo - per esempio - i Metallica firmare una collezione per Billabong, Post Malone con Crocs, i Guns N’ Roses con la casa di moda di lusso italiana Off-White fondata da Virgil Abloh, ma anche Beyoncé disegnare con Olivier Rousteing una collezione couture per Balmain ed Elton John lavorare a stretto contatto con la maison fiorentina Gucci per la realizzazione di abiti di scena.