Il disco del giorno: The Pretenders, "Pretenders"

The Pretenders Pretenders (Cd Sire 7599-27430-2)
Nel 1980 il movimento punk era già in via di estinzione, sostituito dai musicisti maggiormente sofisticati della New Wave, ma la sua onda d’urto non si era affatto esaurita. L’esperienza di Sex Pistols, Clash, Stranglers e molti altri aveva ridato fiato all’asfittico panorama rock, iniettando nuove dosi di energia e aprendo un nuovo mercato per della musica aggressiva, primigenia, che arrivava subito allo stomaco senza mediazioni intellettuali.
I Pretenders non erano un gruppo punk, ma la loro musica corrispondeva proprio a queste caratteristiche; rock’n’roll genuino, diretto, in grado di scatenare la platea più compassata (ricordo un loro concerto fantastico al Castello Sforzesco di Milano dove il pubblico, inizialmente scettico e distratto, fu completamente conquistato dalla loro bravura e non voleva più farli smettere). Guidati dalla carismatica figura di Chrissie Hynde, eccellente autrice di quasi tutto il repertorio del gruppo e cantante dalla forte personalità, i Pretenders offrivano la possibilità di ballare ma anche di pensare, grazie a composizioni dalla raffinata struttura che spesso utilizzavano metriche irregolari, giri armonici semplici (ma non ovvi) ispirati a gruppi come Rolling Stones e Kinks (cui rendono omaggio riprendendo "Stop Your Sobbing" di Ray Davies) e testi spesso sarcastici, che partivano dalle esperienze vissute dalla Hynde nella città industriale di Akron, in Ohio.
Questo loro album d’esordio rimane un disco indispensabile in ogni buona discoteca di rock; pezzi come "Kid", "Tattooed Love Boys", "The Wait", "Precious" e "The Phone Call" non hanno perso nulla della loro forza originaria, ed eccellenti rimangono anche il pop-reggae di "Private Life" (Grace Jones ne farà una versione bellissima nel disco "Warm Leatherette") e il singolo "Brass In Pocket", per il quale John Lennon dimostrò sincera ammirazione.
L’album ebbe un grande successo in tutto il mondo, seguito a ruota dall’altrettanto buono "Pretenders II", ma la formazione originaria venne distrutta dalle morti successive per overdose di Farndon e del chitarrista James Honeyman-Scott. Chrissie Hynde ha continuato l’attività della band con dischi anche di grandissimo successo, ma sterzando la direzione musicale verso un pop/rock da classifica decisamente più addomesticato, completamente privo della forza che si sprigiona da questi primi lavori.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
