Anna, Elodie, Madame, Ariete: il girl power in classifica

Quattro giovani donne, ciascuna con la propria identità, con il proprio carattere, con la propria attitudine, con la propria proposta, quella che ha permesso alle quattro artiste di conquistare le classifiche e di ritagliarsi uno spazio nella scena. Anna, Elodie, Madame e Ariete: così diverse, ma così simili, in fondo, nel modo in cui si stanno facendo largo in una scena dominata da machi, a testa alta e con orgoglio. È il girl power a conquistare la playlist “Power Hits”, che raccoglie le principali hit del momento.
Di avere un grosso potenziale come femcee, ispirandosi alle grandi dive rap d’oltreoceano, da Nicki Minaj in giù, Anna lo sta dimostrando da ormai tre anni: era il 2020 quando la sua “Bando” esplose, permettendo all’allora sedicenne artista spezzina di conquistare i social prima e le classifiche poi. Poi sono arrivati singoli come “Bla bla”, in duetto con Guè, “Fast”, “Squeeze 1”, “Drippin’ in Milano”, “3 di cuori” e “Gasolina”, le collaborazioni con la Dark Polo Gang e DrefGold in “Biberon”, con Ghali in “Hasta la vista”, con MamboLosco e Boro Boro in “Twerk”, con Yung Snapp in “Shawty”. L’ex Club Dogo sembra averla presa ufficialmente sotto la sua ala protettiva: Anna è l’unica artista donna presente tra i feat di “Madreperla”, l’ultimo album di inediti di Guè, appena uscito: è sua la voce femminile che affianca quella del rapper e di Sfera Ebbasta nella hit “Cookies n’ Cream”, tra i brani di maggiore successo del disco, arrivato a quota 28 milioni di streams. Ancora la sottovalutate?
Su manifesti girl power in musica ci sta costruendo la sua carriera: le hit, d’altronde, rispecchiano alla perfezione la sua attitudine da bossy, da “Andromeda” a “Guaranà”, passando per “Vertigine”, “Bagno a mezzanotte”, “Ok. Respira”. “Due”, presentata in gara all’ultimo Festival di Sanremo (e arrivata già al Disco d’oro), è solo l’ultimo tassello che conferma che di cantanti coraggiose, determinate e sfrontate come Elodie nel pop italiano non ce ne sono poi tante. Se ancora avete dubbi sul caratterino della cantante romana, date un’occhiata alla docu-serie “Sento ancora la vertigine” appena uscita su Prime Video, che racconta gli ultimi due anni della sua vita, dal medley stile Super Bowl proposto al Festival di Sanremo 2021 alla preparazione in vista del ritorno in gara all’Ariston con “Due”.
E che dire allora di Madame? Della street credibility dell’urban a Francesca Calearo non importa nulla. L’operazione che vuole portare avanti è diversa: unire le rime del rap allo spessore del cantautorato (non è un caso che citi tra i suoi riferimenti Fabrizio De André e che a Sanremo, nella serata delle cover, abbia cantato con Izi “Via del campo”). Ci sta riuscendo bene, verrebbe da dire: dopo le due Targhe Tenco vinte nel 2021 come Miglior canzone singola con “Voce” e come Miglior opera prima con l’eponimo album d’esordio, la rapper vicentina si prepara a confermarsi con il nuovo disco, “L’amore”, che uscirà il 31 marzo. Lo ha anticipato “Il bene nel male”, naturalmente, presentata all’ultimo Festival di Sanremo.
A proposito di cantautorato: in una scena dominata da voci maschili come quella dell’indie pop - soprattutto di cerchia capitolina - spunta quella di Ariete. La cantautrice laziale è partita dalla sua cameretta alla conquista dei palasport con canzoni diventate dei veri e propri manifesti generazionali, da “Pillole” a “L’ultima notte”, passando per “Cicatrici” (in duetto con la stessa Madame). Ci vuole del talento, a saper raccontare una generazione in maniera così pura e precisa come fa Arianna Del Giaccio. In “Mare di guai”, la canzone che ha presentato in gara al Festival di Sanremo, canta di non saper nuotare in una vasca piena di squali: la verità - e lo conferma il suo successo - è che quegli squali non possono farle paura.