Come Angus Young ha superato lo shock per la morte di Bon Scott

Il chitarrista degli AC/DC ha raccontato cosa gli accadde dopo quel maledetto 19 febbraio 1980

Un paio di anni fa il chitarrista degli AC/DC Angus Young venne intervistato da Zane Lowe su Essentials Radio di Apple Music, nel corso della chiacchierata il musicista raccontò come affrontò la morte e la perdita del compagno e cantante della band Bon Scott.

Parlando di come gli AC/DC vennero duramente colpiti dalla morte prematura di Bon Scott il 19 febbraio 1980, Angus Young ha ricordato: "Fu uno shock, perché pensi sempre che le persone intorno a te siano giovani, hai quella cosa... sei quasi senza paura e un po'... non so cosa sia, quando sei giovane non pensi di morire. E quindi fu una specie di shock per tutti noi e ci colpì tutti in modi diversi. Ma l'unico elemento che ci ha tenuto insieme per me probabilmente è stato Malcolm (il fratello di Angus Young e chitarrista ritmico degli AC/DC scomparso nel novembre 2017, ndr), perché dopo poche settimane mi chiamò e mi disse, 'Cosa stai facendo?' Io risposi, 'Mi sto deprimendo, Mal'. Allora lui replicò, 'Ascolta, perché noi due non torniamo a fare quello che stavamo facendo prima?'. Eravamo stati in una sala prove. È strano, la sala prove è stato uno degli ultimi posti in cui avevamo visto Bon. Aggiunse ancora, 'Perché noi due non torniamo a quello, lavoriamo sulle canzoni e le idee, ci sediamo e lo facciamo?' Pensai, 'Ok, ci proverò'. Questo è quello che abbiamo fatto noi due e che ci ha fatto andare avanti, perché lui mi convinse dicendo, 'Non penseremo a niente. Lo faremo e basta. Non penseremo a cosa faremo. (...) Spegniamo tutto e ci concentriamo, concentriamoci su queste idee per le canzoni' Ed è quello che abbiamo fatto."

Bon Scott fu il frontman nei primi sei album in studio degli AC/DC, da "High voltage" del 1975 fino a "Highway to hell" del 1979. Il 33enne cantante scozzese morì per avvelenamento da alcol dopo una notte di pesanti bevute in un club di Londra, pochi giorni dopo aver partecipato a una seduta in studio di registrazione insieme a Malcolm e Angus Young allorquando iniziarono a lavorare sulla musica di quello che poi diventò "Back in Black" (leggi qui la recensione). Secondo il sito web AC/DC FAQ, Bon e un suo amico, un musicista di nome Alisdair Kinnear, avevano parecchio bevuto la sera del 19 febbraio 1980 e Bon si era apparentemente addormentato durante il viaggio verso casa. Una volta giuntì all'abitazione Kinnear non svegliò Bon lasciandolo in automobile a dormire. Kinnear si svegliò la sera del 20 febbraio, controllò Bon e lo trovò privo di sensi. Ogni tentativo per riuscire a rianimarlo fu vano, venne quindi dichiarato morto.

Qualche tempo fa Angus Young parlando con The Pulse Of Radio spiegò che la band quasi non riuscì a superare la morte di Scott. "Bon era grande... Era un frontman a tutto tondo, in più era un personaggio fantastico. Voglio dire, ha vissuto quella vita rock 'n' roll."

Anche in un'intervista del 2010 Angus aveva avuto modo di parlare di Bon Scott: "Penso che sia solo qualcosa che fa parte di te stesso. È come se avessi perso qualcuno vicino a te, nella tua famiglia o un amico molto vicino. Hai sempre avuto la sensazione che questi siano lì ma, suppongo, ti mancano in senso fisico. Ci sono sempre ricordi che continuano a tornare e non importa quale sia la situazione. Puoi viaggiare, puoi rilassarti da qualche parte, andare a suonare o stare in studio, c'è sempre qualcosa che te lo ricorda".

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