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Cosa ci fa Kae Tempest a “X Factor”?

Da Bob Dylan al Leone d’argento alla biennale di Venezia: chi è l’artista ospite stasera al talent.
Cosa ci fa Kae Tempest a “X Factor”?

Per quanto spiazzante, in fondo la scelta della produzione e degli autori di portare sul palco di “X Factor” un personaggio come quello di Kae Tempest non è nemmeno così illogica. In quel ritrovo perfetto dei radical chic che è diventato da qualche anno il talent di Sky – chissà che tornando su Rai2, come agli esordi, non ritrovi la sua anima più pop – l’artista che si alterna tra musica e poesia, “il cui lavoro letterario e drammaturgico viene accolto nel panorama artistico internazionale con grande entusiasmo”, si legge nel comunicato stampa, non si sentirà esattamente un pesce fuori dall’acqua. Sul palco di “X Factor” presenterà il suo ultimo album “The line is a curve”, il primo inciso dopo aver annunciato con un post sui social due anni fa di aver cambiato nome, dichiarandosi gender neutral.

“Ciao vecchi fan, nuovi fan e passanti. Sto cambiando il mio nome. E sto cambiando i miei pronomi. Da Kate a Kae. Da lei a loro. Ho lottato per accettarmi per quello che sono per tanto tempo. Ho provato a essere quello che pensavo che gli altri volevano che fossi per non rischiare il rifiuto”, ha scritto Kae Tempest ai suoi fan sui social, annunciando la svolta, dopo aver già pubblicato come Kate Tempest tre album, due dei quali – “Everybody down” e “Let them eat chaos” – nominati ai Mercury Prize, tra i premi musicali più ambiti nel Regno Unito. “Questo nascondermi da me stess* ha causato ogni tipo di difficoltà nella mia vita. E questo è il primo passo verso una migliore conoscenza e rispetto per me stess*. Ho amato Kate. Ma sto iniziando un processo e spero che verrete con me. Da oggi pubblicherò i miei libri e la mia musica come Kae Tempest. Si pronuncia come la lettera K”, ha sottolineato.

“The line is a curve” è uscito la scorsa primavera, a un anno di distanza dalla vittoria del Leone d’Argento alla Biennale Teatro di Venezia, dove i direttori Stefano Ricci e Gianni Forte hanno definito quella di Kae Tempest come “la voce poetica più potente e innovativa emersa nella Spoken World Poetry degli ultimi anni, capace di scalare le classifiche editoriali inglesi e raccogliere consensi al di fuori dei confini nazionali per il coraggio ardimentoso nel dissezionare e raccontare con sguardo lucido angosce, solitudine, paure e precarietà di vivere, i più invisibili eppure concreti compagni di vita della nostra epoca, tra identità, ipocrisie e marginalità vissute anche sulla sua pelle, scaraventandosi contro l’odierna morale imperante e opprimente”. E ancora: “A Kae Tempest viene attribuito il Leone d’Argento per l’audacia luminosa nel posizionare deflagranti inneschi riflessivi e per voler ancora sperimentare in un genere definito di nicchia, come la poesia, mescolando l’aulico con il basso, la rabbia con la dolcezza degli effetti, tra versi e rime taglienti di shakespeariana memoria e dal forte contenuto sociale, miti classici e ibridazioni hip hop, arrivando a parlare col cuore a un pubblico sempre più vasto, entrandoti fin dentro le ossa, costringendoti a specchiarti nella tua dolorosa intimità”.

Del disco dell’artista, che nutre un amore incondizionato per Bob Dylan (“Mio padre era un grande fan di Dylan e lo ascoltava in casa tutto il tempo, parlando dei suoi testi con me. Nel mio cuore e nella mia anima Dylan è una presenza molto forte, dal punto di vista delle liriche”, ha detto), fa parte anche il singolo “More pressure”, che Kae Tempest farà ascoltare a “X Factor”: “Parla della pressione a cui siamo sottoposti come occasione di crescita, di nuova resilienza e di accettazione di sé”.

Stasera, oltre ad esibirsi a “X Factor”, Kae Tempest sarà anche in concerto al Circolo Magnolia di Milano (possiede il dono dell’ubiquità?). Domani arriverà al Largo Venue di Roma, prima di chiudere sabato sera al Locomotiv Club di Bologna il mini tour italiano: “Vi mando il mio amore e vi auguro di affrontare con coraggio qualsiasi cosa dobbiate affrontare oggi. Questo è un momento di grande resa dei conti. A livello privato, locale, globale. Per me, la domanda non è più ‘quando questo cambierà’ ma ‘fino a che punto sono dispost* a spingermi per andare incontro ai cambiamenti e portarli dentro di me’. Voglio vivere con integrità. E questo è un passo”, sottolinea.

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