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Matching Mole: guida all'ascolto di "Matching Mole"

I dischi "imperdibili" del 1972 raccontati e spiegati da Enrico Merlin
Matching Mole: guida all'ascolto di "Matching Mole"

Matching Mole, "Matching Mole"

CBS, 1972

O Caroline
Instant Pussy
Signed Curtain
Part of The Dance
Instant Kitten
Dedicated To Hugh, But You Weren’t Listening
Beer As In Braindeer
Immediate Curtain


Dopo il distacco tutt’altro che indolore dai Soft Machine, Robert Wyatt fonda i Matching Mole, il cui nome gioca sull’assonanza prodotta dalla  pronuncia francese (Matching Mole → machine molle → Soft Machine). Il gruppo produce due dischi fondamentali, il primo eponimo e "Matching Mole’s Little Red Record". Entrambi gli album sviluppano le idee rivoluzionarie di Robert Wyatt, compositore della maggior parte dei brani.

Il primo disco è costruito in forma di suite e ogni brano evolve da un’idea contenuta nel precedente in una geniale costruzione architettonica. Il brano d’apertura è forse il più convenzionale dell’intero album, mentre il secondo, «Instant Pussy», è caratterizzato da un innovativo utilizzo di delay
stereofonici applicati alla voce. «Signed Curtain» si basa su una trovata semplice quanto geniale, il testo vero e proprio è sostituito da Wyatt con l’enunciazione della natura delle varie sezioni della struttura della canzone, cambi di tonalità compresi.

«Part Of The Dance» è il pezzo più lungo e articolato, con elementi che si collocano tra il progressive e il Jazz-rock. Nastri al contrario aprono «Instant Kitten», mentre il finale è caratterizzato da un superlativo episodio al Mellotron suonato dallo stesso Wyatt. «Dedicated To Hugh, But You Weren’t Listening» fa il verso a «Dedicated To You, But You Weren’t Listening» dei Soft Machine («Hugh» si riferisce a Hugh Hopper, bassista dei Soft Machine). «Beer As In Braindeer» si muove sulle tattiche della musica informale, condensandosi in parti strutturate a meno di un minuto dalla fine. L’eterea «Immediate Curtain» chiude la porta, lasciando aperta una finestra verso l’album successivo. L’ultimo di Wyatt in qualità di batterista…

Questa scheda è tratta da "1000 dischi per un secolo. 1900-2000", di Enrico Merlin (Il Saggiatore), per gentile concessione dell'autore e dell'editore.

Enrico Merlin, musicista e musicologo, nella composizione e scrittura del volume ha cercato di tracciare la storia della musica occidentale registrata, attraverso la selezione di 1000 opere sonore che fossero innovative in almeno uno dei sei parametri di cui la musica è composta: melodia-armonia-ritmo-timbro-dinamica-espressività. Per ognuna di esse ha realizzato una sorta di guida all'ascolto in cui vengono raccontate le motivazioni per cui quel disco è di fatto una pietra miliare. Mancano diversi dischi famosi, mentre vi sono opere seminali, ma di nicchia, che malgrado uno scarso successo di pubblico hanno lasciato un segno profondo in altri artisti contemporanei o successivi. Le schede non sono quindi delle recensioni, quanto piuttosto dei suggerimenti d'ascolto, dei trampolini di lancio per andare alla scoperta di nuovi mondi sonori e, perché no, trovare qualche conferma.


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